MARIO BORRA
Cronaca

Fronti caldi nella Bassa. Produzione in calo “Cassa“ alla Alusteel

Due giorni alla settimana a casa per una cinquantina di addetti

Fronti caldi nella Bassa. Produzione in calo “Cassa“ alla Alusteel

Matteo Trombetta Castellani, presidente e amministratore delegato di Alusteel

Produzione in calo, scatta la cassaintegrazione. Per l’azienda Alusteel di Somaglia, leader nella produzione di nastri di ferro ed acciaio, si preannuncia un autunno difficile sul fronte occupazionale visto che è “costretta“ a ricorrere all’ammortizzatore sociale per far fronte ai venti di crisi. Secondo quanto appreso ieri in serata, per tutti i lavoratori del sito somgaliese, collocato proprio alle porte del paese, si prospettano tredici settimane di cassaintegrazione a partire dal prossimo 8 ottobre. Secondo i calcoli, la riduzione prevista è di due giorni su cinque lavorativi alla settimana per tutta la produzione che occupa una cinquantina di lavoratori. Ieri si sono tenuti gli incontri sindacali che hanno quindi messo in luce quanto purtroppo si prospettava nei giorni precedenti. Non è la prima volta che Alusteel è soggetta alle tensioni del mercato: per esempio, nel 2018, a causa dei dazi imposti sall’acciaio dall’allora presidente Usa Trump, fu costretta a chiedere ai lavoratori di smaltire tutte le ferie per poter affrontare le perdite.

Anche al colosso dell’automotive Mta di Codogno ieri si è tenuto un faccia a faccia tra sindacati e proprietà ma, in questo caso, nonostante il calo di produzione, non si ricorrerà alla cassa ma i lavoratori utilizzeranno i cinque giorni di permesso retribuito che hanno a disposizione durante l’anno e che possono essere utilizzati proprio in queste circostanze. Si prospetta dunque un autunno caldo per le imprese nella speranza che altre situazioni di crisi non possano scoppiare nelle prossime settimane. Un’altra questione spinosa riguarda la General Ricambi di Castiglione d’Adda per la quale, nei giorni scorsi, il sindacato Fisi ha sottolineato che al momento non sono ancora stati pagati gli stipendi di agosto e settembre dei lavoratori oltre le quote sindacali da luglio mentre ha aperto la cassa dal 27 settembre "senza avvisare il sindacato", come ha denunciato il segretario Gianfranco Bignamini.