Giovanna Pedretti, la cinquantanovenne trovata domenica senza vita a Maiano, frazione di Sant’Angelo Lodigiano, viene raccontata come "una persona semplice e buona, anche riservata e quindi incapace di architettare una storia di falsi messaggi per farsi pubblicità". Parla una collega volontaria del gruppo “La torta della mamma”, nato su Facebook tra amiche, nel periodo del lockdown, per scambiarsi le ricette: "Parliamo di una persona che odiava mettersi in mostra, lavorava per gli altri ma senza farsi pubblicità. Anche perché non ne aveva bisogno, il suo locale, Le Vignole, era sempre pieno".
Gli inquirenti stanno cercando di capire cosa potrebbe aver indotto la vittima a compiere il gesto estremo. Si suppone che la donna abbia solo ripostato un vecchio post reale, che aveva salvato con uno screenshot, la cui grafica quindi ha scatenato dubbi. Qualcuno dice che magari la decisione di riproporre la recensione potrebbe essere nata dall’essersi ritrovata ancora in pizzeria, a distanza di mesi, la stessa persona che non voleva i disabili vicino. E probabilmente, coerente con il suo amore per loro, la donna ha voluto ribadire il proprio pensiero.
L’indagine resta aperta e sono al vaglio tutte le ipotesi. Lunedì alle 10 i funerali in basilica. Ma qualsiasi cosa sia successa, questo non potrà cancellare il bene profuso dalla cuoca. "Noi aiutiamo la casa di riposo, l’asilo e chi ha bisogno – prosegue la volontaria de “La torta della mamma” – e Giovanna con noi. Siamo un sodalizio vasto, che però ha solo cinque persone sempre impegnate in prima linea per la distribuzione delle torte, lei compresa, che ci mancherà tantissimo – ricorda l’amica affranta – Era una brava cuoca e pasticcera e metteva a disposizione le proprie capacità per fare del bene. Spesso le torte da vendere non erano molte e si rischiava di fare un flop e così, la notte, lei cucinava anche fino a sette ulteriori dolci da vendere. E sempre per raccogliere fondi a scopo benefico. Li realizzava di ogni genere ma la sua specialità erano le crostate, le torte di cioccolato, quelle con la frutta secca".
Con la ristoratrice le raccolte fondi decollavano: "Era una persona buona che, solo a guardarla, ispirava simpatia. Animava la situazione perché la conoscevano tutti ma anche per il bel carattere". Qualsiasi associazione si appoggiava a lei. Anche Giuseppe Carlin, ex sindaco della città e volontario della Croce Bianca Milano, conferma il buon cuore della donna: "Giovanna è stata volontaria, tra le più attive, nella nostra associazione. E protagonista di tutte le iniziative che si promuovevano, come raccolte fondi, donazioni di panettoni e colombe. Aveva un carattere determinato, era vicina alla Croce Bianca e a tutte le associazioni di volontariato che si occupano del sociale. Perdiamo una bella persona, non meritava tanto clamore e adesso è soltanto il momento del silenzio. Qualsiasi cosa sia successa, non potrà cancellare il bene profuso". Carlin aggiunge: "Pochi sanno che tantissime volte persone con disagio e problemi economici hanno mangiato a Le Vignole e non hanno pagato niente. Così come Giovanna dava la pizza gratis ai disabili. Una scelta che dice molto su chi era questa donna dal cuore d’oro".