Monica Guarischi, da un anno presidente di Aler Lodi e Pavia, stila un bilancio sulle problematiche che l’ente sta fronteggiando: dal disagio abitativo di alcuni quartieri del territorio, all’apertura di un nuovo nido mancante. "Gli uffici sono molto attivi, molte cose sono state risolte, su altre stiamo lavorando e cerco di continuo la collaborazione dei sindaci perché, solo uniti, si possono migliorare le situazioni" introduce. Nel territorio non c’è occupazione abusiva ma una questione preoccupa molto. È quella del quartiere Gescal di Sant’Angelo Lodigiano, dove i muri dei palazzi sono di Aler "e per cui sarò, insieme al Comune, dal prefetto, mercoledì (domani per chi legge, ndr) come richiesto al prefetto stesso, con una lettera, da maggioranza e opposizione, perché stiamo cercando di aiutare i residenti, per la maggior parte anziani, che hanno paura a uscire di casa. Abbiamo già avuto un incontro e svolto un sopralluogo, ma non possiamo accollarci noi problemi di tipo igienico-sanitario e di sicurezza. Quando risolveremo, abbiamo bei progetti – chiarisce Guarischi –. Ora fronteggiamo spaccio, sporcizia, bande, malintenzionati".
"Cerchiamo, intanto, di pulire come possibile, riparare vetri e telecamere che vengono divelti – precisa –. Abbiamo messo un cancello, dando le chiavi solo ai residenti, nelle cantine, luogo di ritrovo per bivacchi e di malintenzionati. Ma anche questo è stato rotto e qualcuno ha ceduto le chiavi ad esterni. Insomma, le nostre telecamere, collegate alla polizia locale, non bastano come deterrente, serve la presenza delle forze dell’ordine. O continueremo a spendere per vedere tutto distrutto lo stesso" auspica. Migliorata, invece, a Codogno, la situazione dei palazzi di viale Cairo". All’esterno abbiamo messo un cordolo per impedire di abbandonare auto e rifiuti e pare funzionare. Stiamo preparando anche un vademecum, per gli inquilini, in tutte le lingue, per spiegare le regole di convivenza. Ma anche qui rompono le telecamere". Sempre Aler, intanto, a Lodi, ha risolto un problema in via Campo di Marte. Il 4 ottobre è stato inaugurato il primo asilo nido zonale, che sembra trovare il gradimento sperato: "Abbiamo dato vita al quartiere. L’obiettivo era rispondere ai bisogni propri del bambino e promuovere una nuova cultura dell’infanzia. La finalità del bando era la riqualificazione e noi l’asilo di 30 posti (dai 3 mesi ai 3 anni) lo abbiamo fatto riqualificando 4 ex negozi (inutilizzati dal 2021, di circa 220 metri quadrati in tutto), con fondi di Regione e un mutuo. Gestisce il nido Famiglia nuova". P.A.