Clamorosa decisione della Provincia di Lodi che, tramite una determina del dirigente dell’area lavori pubblici, ha proceduto, nei confronti della ditta assegnataria, alla risoluzione del contratto dei lavori di efficientamento energetico e adeguamento sismico dell’istituto agrario Tosi di Codogno per "gravi inadempienze degli obblighi contrattuali". L’aggiudicazione dell’appalto era avvenuto a inizio novembre 2023 e l’intervento milionario (la basa d’asta era fissata in quasi sette milioni di euro) era stato affidato ad una ditta del novarese, la CRT Group, la quale aveva offerto uno sconto di poco più dell’8%, senza contare gli oneri per la sicurezza e i costi della manodopera. A dicembre 2023, Provincia e ditta avevano stipulato il contratto per il maxi appalto finanziato con fondi Pnrr mentre all’impresa è stata riconosciuta l’anticipazione di un acconto di quasi due milioni di euro, iva esclusa, pari al 20% dell’intero ammontare. A maggio di quest’anno, però, accertati i ritardi, al vincitore della gara è stato intimato di presentare un cronoprogramma delle opere per cercare di recuperare il tempo perduto, oltre ovviamente alla immediata ripresa del cantiere.
Poi, nel successivo mese di giugno, un faccia a faccia con l’amministratore della società novarese non ha permesso di risolvere la criticità, tanto che era partita una sorta di ultimatum. Anzi, la Provincia aveva avvertito del danno che avrebbe subìto circa l’eventuale revoca del finanziamento dei fondi Pnrr in caso di inadempimenti reiterati, mettendo in guardia la ditta circa la possibile rescissione del contratto, l’escussione delle polizze fidejussorie e la rivalsa economica. E così purtroppo è avvenuto visto che la Provincia, alla fine di settembre, è stata cosi “costretta“, attraverso la decisione del Collegio Tecnico Consultivo, ad iniziare la pratica per “stracciare“ il contratto e ad individuare una nuova impresa che possa completare i lavori entro il termine previsto dalla convenzione di finanziamento del Pnrr (l’opera, pena la revoca delle risorse, deve finire entro il 30 marzo del 2026). Inoltre la Provincia ha richiesto indietro l’anticipazione del 20%, pena l’escussione della polizza a garanzia.