
Il futuro del centro di ricerca Ptp Science Park, ok al bilancio "I nuovi progetti funzionano"
di Paola Arensi
Approvato il bilancio della società Ptp Science Park di Lodi, "è solido, il personale è qualificato e ha dimostrato di essere un’eccellenza". La società consortile è controllata al 95% dalla Fondazione Parco tecnologico padano che controlla poi anche il 100% della società Parco tecnologico padano srl, in liquidazione. Il rimanente 5% è ancora detenuto dalla srl del Ptp in liquidazione. Ieri si è tenuta l’assemblea dedicata al bilancio 2022 della “good company“ Ptp scienze park, che ha il cda in scadenza: il documento è stato approvato. In attesa del rinnovo del consiglio, resterà in carica quello uscente. Più avanti saranno comunicate le nuove nomine. Il presidente uscente, leghista, Cristiano Devecchi (nella foto), che ha diretto per cinque anni e mezzo, fin dalla nascita, la Ptp scienze park, ridando futuro alle attività operative della Fondazione Parco tecnologico padano, ricorda che il 2022 è stato un anno senza servizi straordinari legati al Covid (il Parco aveva dato un grande contributo alle analisi sanitarie necessarie in quel periodo traendone vantaggi), ma si è chiuso in utile per quasi 140mila euro. A Codogno e con la collaborazione con le Farmacie Comunali di Lodi il Ptp ha dimostrato di farsi strada anche sul campo dei vaccini. Era stato realizzato anche un centro vaccini interno ma, per il momento, l’Asst ha sfruttato altri spazi.
"Il commento è positivo perché, nonostante la fine della pandemia in cui, facendo tanti tamponi (1.100 al giorno circa), eravamo riusciti a sistemare i conti in maniera importante, elargendo del bene e con grandi sacrifici, nel 2022 è stato fatto altro di molto importante. Abbiamo guadagnato con progetti alternativi. Sono felice di aver portato un bilancio positivo" commeta Devecchi. Il parco è stato per esempio capofila di un progetto di ricerche tra agricoltura e animali, con illustri enti, tra cui l’Università "e con i ricercatori abbiamo portato un importante finanziamento pubblico. Nel 2023 e 2024 lavorerà ancora il laboratorio che fa i controlli genetici sui vari prodotti che le aziende ci affidano. Soia per vedere non sia geneticamente modificata e poi cipolla rossa di Tropea e arachidi ferraresi. Abbiamo creato una associazione temporanea di imprese, con aziende che vogliono che certifichiamo la qualità dei loro prodotti. Ho firmato a ottobre. Abbiamo pattuito un milione e 200mila euro a fondo perduto per fare studi di questo prodotto. Li trasferiamo alle aziende e loro poi iniziano a pagarci i costi". Per l’arachide sono 7 imprese ferraresi per altri 635mila euro "da introitare dopo di me, quando svolgeremo il lavoro. Vedremo se trasferire là i nostri ragazzi o farci trasferire i loro campioni".