Ospite d’eccezione ieri mattina alla Fondazione Cosway il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli la quale è arrivata a far visita alla mostra “Le donna di casa Manzoni” dove, a far da “ciceroni”, grafici e organizzatori, sono da ieri fino alla fine dell’esposizione fissata per il 26 gennaio ragazzi con problemi dello spettro autistico. "Siamo orgogliosi che il ministro sia qui; nei nostri progetti cerchiamo di unire rispetto, gentilezza e cultura per educare, per far fare esperienze di vita" ha affermato Francesco Chiodaroli, presidente della Fondazione Maria Cosway e direttore della Fondazione Danelli, ente che ha promosso il progetto “Skills for Life” con l’obiettivo di aiutare ragazzi con neuro divergenza a sperimentare nuove sfide. Erano presenti anche il prefetto di Enrico Roccatagliata e la vicesindaca Laura Tagliaferri.
La ministra Locatelli, fin dal suo arrivo, si è messa in ascolto dei ragazzi, per capire le loro esperienze, tutte particolarmente significative, come quella di Fabio. "Questo progetto mi ha cambiato la vita: prima ero una persona molto chiusa e non volevo mai uscire, neanche con i pochi amici che avevo. Il progetto è stato per me incredibile, mi ha fatto scoprire me stesso" ha raccontato. Oppure la storia di Marco: "Mi piacerebbe poter raccontare tutto il mio percorso, è stato importante, questa è stata una famiglia che, oltre alla mostra ed ai vari progetti della Danelli, mi ha dato una serie di legami che tengo nel cuore". Andrea ha invece spiegato come "l’esperienza è stata piacevole per uscire dagli schemi, per trovarmi bene in nuovi luoghi". Con entusiasmo ha poi continuato Diego: "È stata un’esperienza formativa forte, come con il Fondo ambiente italiano (Fai) che ho fatto anni fa: è bello vedere che c’è qualcuno che si interessi al mondo della disabilità e della cultura". La coordinatrice del progetto, Sara Pagani, ha poi aggiunto di aver "imparato a mettere al centro le cose più diverse, notando il loro sguardo diverso sulle cose, che ho visto crescere molto". Prima di visitare la mostra, il ministro ha poi risposto alle domande dei ragazzi, che hanno chiesto cosa la spinge ad occuparsi per così tanto tempo alla disabilità. "È da quando andavo a scuola che lo faccio, prima facevo volontariato in una piscina, poi ho diretto per anni una struttura a Como – ha spiegato la Locatelli -. È stato poi naturale per me occuparmene in maniera istituzionale". Riguardo ai ragazzi che fanno da “ciceroni” la ministra ha definito il progetto "interessante" e ha elogiato le capacità delle persone coinvolte.