In casa 300 prodotti elettronici di provenienza illecita, 30enne nei guai

La Guardia di Finanza di Senna Lodigiana scopre 40mila euro di articoli elettronici frutto di ricettazione in un appartamento. Un romeno di 30 anni è stato denunciato per il reato e gli oggetti sequestrati saranno restituiti ai legittimi proprietari.

In casa 300 prodotti elettronici di provenienza illecita, 30enne nei guai

I finanzieri hanno trovato smartphone stampanti tablet videogiochi monopattini elettrici ed elettrodomestici ancora imballati

SENNA LODIGIANA (Lodi)

La finanza bussa alla porta di un appartamento e scopre 40mila euro di articoli elettronici frutto di ricettazione. Grossi guai per un romeno di 30 anni, incensurato e residente a Senna Lodigiana. Ieri la guardia di finanza ha reso noto che, dopo una perquisizione al domicilio dell’uomo, sono stati scoperti e sequestrati 300 articoli elettronici, per un valore totale di 40mila euro. Articoli che, per gli inquirenti, sarebbero oggetto di illeciti. È l’esito di una minuziosa indagine di polizia giudiziaria su un soggetto che aveva destato dubbi. L’uomo era fortemente sospettato di essere un ricettatore e il controllo ha dato buoni frutti. All’interno dell’appartamento, i militari hanno infatti scoperto, ancora imballati e perfettamente integri, molti articoli elettronici: smartphones, stampanti, tablet, videogiochi, monopattini elettrici ed elettrodomestici. Oggetti di varie marche e con caratteristiche diverse.

Messo di fronte al ritrovamento, l’interessato, un uomo di origini romene, non ha saputo giustificare la provenienza di questi beni che, per gli inquirenti, sarebbero quindi stati oggetto di illeciti. A quel punto il romeno è stato denunciato a piede libero, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lodi, per il reato di ricettazione, ai sensi dell’articolo 648 del codice penale. E tutti gli articoli ritrovati, sono stati quindi sequestrati e saranno smistati ai rispettivi reali destinatari. Fortunatamente, tutti gli articoli sono stati trovati ancora in perfette condizioni. Resta da capire se, come e a chi, se non fossero stati ritrovati, sarebbero stati rivenduti. I singoli oggetti, quando la finanza ha fatto irruzione, erano ancora riposti nelle rispettive confezioni di fabbrica originali, sulle quali erano apposte le etichette riportanti i dati degli originali acquirenti, effettivi destinatari dei beni. L’attività dei finanzieri lodigiani nasce perché pratiche che vedono, nella vendita online, un facile e veloce strumento di guadagno, espongono il consumatore finale ai rischi. Pericoli connessi alla spedizione a distanza dei beni acquistati, a cui non fa seguito la loro effettiva consegna.

Paola Arensi