
Una trentina di lavoratori dell’azienda specializzata nella costruzione di macchine per la trasformazione dell’imballaggio flessibile hanno partecipato al Consiglio comunale aperto
Un Consiglio comunale straordinario, dedicato alla crisi della Koenig & Bauer Flexotecnica di Tavazzano, si è tenuto venerdì sera nel teatro Nebiolo. L’azienda metalmeccanica, che a fine gennaio ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per 24 dipendenti sui circa cinquanta complessivi. Erano presenti circa trenta lavoratori della società, i rappresentanti sindacali, i deputati Lorenzo Guerini del Pd e Fabio Raimondo di FdI, la vicepresidente della Provincia di Lodi Luciana Tonarelli e il consigliere regionale Roberta Vallacchi. Non era presente invece nessun rappresentante della direzione aziendale, pur se invitata. L’incontro, tacciato come "passerella politica" da alcuni esponenti della minoranza, era stato promosso proprio su richiesta dei lavoratori e non ha avuto le pretese di presentarsi, come ha spiegato il sindaco Giuseppe Russo, "come il prolungamento del tavolo di trattative tra sindacati e azienda". Le istituzioni, tutte, hanno espresso la massima solidarietà verso i lavoratori e le loro famiglie, promettendo un concreto sostegno, seppur informale, di facilitazione affinché in Regione Lombardia, dove verrà spostato ora il tavolo di trattative, possa essere raggiunto un accordo tra le parti sociali, che sfuma ormai da metà febbraio.
Anche l’ultimo incontro in Assolombarda infatti, venerdì, ha portato a un nulla di fatto. Con le posizioni di azienda e sindacati rimaste distanti. Nessuna concessione alle richieste dei rappresentanti dei lavoratori: strumenti utili ad accompagnare i lavoratori alla pensione, tutela per le categorie speciali, un pacchetto di prepensionamenti anticipati. I 45 giorni della trattativa sindacale scadranno il 6 marzo. Dopodichè ci sarà un mese per tentare un’intesa in sede regionale. Emozione palpabile dei lavoratori, che hanno ascoltato i diversi interventi, tra cui quello del loro collega e rappresentante Rsu Paolo Carelli. "È stata l’azienda stessa a volere questa crisi – ha sottolineato –. Avremmo ordinativi di lavoro da buttare, ma ha deciso di considerarci “esuberi”. E ora ci propone soluzioni ridicole. La politica, che ci considera lavoratori di serie b, dovrebbe far rispettare le leggi sulla tutela del lavoro, facendo anche pressione alla direzione aziendale". "Ci hanno tolto la dignità, il lavoro e i soldi" ha concluso commosso.