PIERGIORGIO RUGGERI
Cronaca

Il conto dei danni dell’incendio all’agriturismo: cavalli ustionati e capannone da abbattere

La struttura ricettiva è rimasta intatta, ma il capannone di 800 metri quadrati è inutilizzabile

Diego Aiolfi accarezza uno dei suoi amati cavalli, tre dei quali sono rimasti ustionati dalle fiamme

Diego Aiolfi accarezza uno dei suoi amati cavalli, tre dei quali sono rimasti ustionati dalle fiamme

Crema (Cremona), 13 luglio 2024 – Le Garzide, il giorno dopo. Cumuli di fieno stanno ancora fumando, ai margini del grande capannone, 800 metri quadrati distrutti dal fuoco. Al lavoro, incessantemente dal momento dell’incendio, Diego Aiolfi, titolare del grande agriturismo, che si ferma un momento e racconta: "Il capannone è da abbattere, perché i piloni si sono cotti e quindi sono instabili. Stiamo ancora sistemando e mettendo in sicurezza la zona del grande incendio" . Ad accorgersi delle fiamme "è stato un amico, che ha subito dato l’allarme. Abbiamo chiamato i vigili del fuoco e ci siamo dati da fare per liberare gli animali. Le balle di foraggio erano fuori, ma il pericolo era che il fuoco potesse intaccare la struttura gemella che sorge a pochi metri. Sarebbe stato un disastro, perché dentro c’erano moltissimi animali".

«Nel capannone bruciato invece c’erano otto cavalli. Siamo riusciti a portarli fuori – ricorda Aiolfi – ma mentre quattro erano praticamente illesi, la quinta puledra aveva riportato qualche bruciatura e le ultime tre sono dai veterinari con ustioni serie". Quanto all’origine dell’incendio, "con ogni probabilità ha avu to inizio dalla centrale elettrica che stava sotto il capannone. Da lì è partito tutto. Le fiamme sono subito salite e hanno trovato il tetto e il fotovoltaico, così in poco tempo tutto è stato avvolto dal fuoco. Ripeto, per fortuna il vento non spirava verso l’altro capannone, che è rimasto miracolosamente intatto". 

Tre cavalli gravemente feriti dalle fiamme

Il grande capannone bruciato sarà abbattuto. I vigili del fuoco hanno lavorato ininterrottamente per 24 ore, prima per spegnere le fiamme e poi per smassare il fieno. La struttura dell’agriturismo è rimasta intatta, sorge infatti distante dal luogo dove ha preso fuoco il capannone. Il lavoro da fare è parecchio, ma la volontà di rimettere le cose a posto non manca. Quando l’incendio è scoppiato, c’erano alcuni ragazzini in visita all’agriturismo che sono stati subito allontanati. Oggi il pensiero di Diego Aiolfi è al grande lavoro da fare e ai suoi tre cavalli ustionati. Poi, più in là, penserà alla tortellata, il tradizionale appuntamento estivo che porta qui migliaia di persone. Lontane dal luogo dell’incendio.