LUCA PACCHIARINI
Cronaca

Inceneritore da ampliare, ambientalisti in sit-in: "Ritirate il progetto"

Lodi, a Palazzo San Cristoforo la prima conferenza di servizi sull’istanza della Ecowatt. In strada presidio dei contrari. La Provincia: abbiamo cercato di convincere l’azienda

Da sinistra il presidente della Provincia Fabrizio Santantonio e Andrea Poggio di Legambiente

Lodi – Si è svolta ieri mattina, nella Sala Giunta di Palazzo San Cristoforo, la prima conferenza di servizi preliminare, indetta dalla Provincia di Lodi dopo l’istanza di Ecowatt Vidardo Srl che intende modificare l’impianto di produzione di energia elettrica da biomassa e rifiuti speciali non pericolosi. La riunione aveva la finalità di valutare le procedure autorizzative da seguire e le relative competenze amministrative. Il progetto consiste nella realizzazione di due nuove linee di termovalorizzazione di rifiuti, di un impianto per la produzione di metanolo mediante l’utilizzo di anidride carbonica prelevata dal processo di termovalorizzazione. Sorgerebbe un “gigante“ nel Lodigiano, ovvero una mega struttura di 55 metri, il terzo inceneritore più grande della Lombardia in un paese piccolo come Vidardo; Andrea Poggio, di Legambiente Lodi, lo ha definito "come le mega navi da crociera che passano a pochi metri da piazza San Marco a Venezia".

Alla conferenza in provincia hanno partecipato Ecowatt Vidardo Srl, con un tecnico consulente; Arpa Lombardia, 11 comuni del lodigiano come Vidardo stesso, Salerano, Sant’Angelo, Marudo, Lodi Vecchio; Regione, Ats, Consorzio Bonifica Est Ticino Villoresi, Legambiente, Wwf Lodigiano Pavese e il Comitato Ambiente Vidardo. Per la Provincia era presente il presidente Fabrizio Santantonio con funzionari. Dopo l’illustrazione del progetto, molti dei presenti hanno chiesto approfondimenti e chiarimenti, anche in ottica di capire l’attribuzione di competenze amministrative (tra Provincia e Regione) sul procedimento. Questo tema verrà prossimamente formalizzato.

Sotto Palazzo San Cristoforo era stato organizzato un presidio di Legambiente.  "Non è chiaro quali rifiuti industriali si intendono trattare" dicevano i militanti. Anche l’Istituto Superiore di Sanità si è espresso con una comunicazione, affermando che: "pur non avendo ruoli istituzionali e mandato a partecipare a procedimenti di competenza regionale, si è detto disponibile ad un esame di documenti di valutazione per l’impatto sulla salute delle attività connesse al funzionamento dell’impianto, a supporto della salute della popolazione". Il presidente Santantonio e la sindaca di Vidardo Emma Perfetti, conclusa la riunione, hanno parlato con i manifestanti. "Il percorso è ancora lungo – hanno chiarito –, noi oggi abbiamo dato un messaggio: ritirate questa iniziativa, qui c’è un territorio e una comunità che lo chiede, va contro tutti gli strumenti di pianificazione che stiamo realizzando. Se ritirano il progetto l’interlocuzione può essere seria e positiva, con un’azienda che è qui da tanti anni; se non lo fanno, la postura e il modo con cui noi interloquiremo cambierà".