Il “no“ al progetto di espansione dell’inceneritore di Castiraga Vidardo accomuna associazioni e forze politiche anche di fronti opposti, tutte pronte a combattere per impedire che si realizzi il terzo più grande inceneritore della regione, progetto dall’azienda Itelyum. Mercoledì, alla Festa dell’Unità di Lodi, vi erano otto ospiti al tavolo promosso per riflettere sul tema. Tanti i dubbi sollevati dal punto di vista tecnico, giuridico, politico, ambientale, economico e sociale. "Nonostante ci sia comunanza di no l’azienda non ha cambiato i suoi piani – ha ricordato in apertura Mauro Salvalaglio, vicepresidente della Provincia –. La Provincia ora sta cercando un pool di esperti per studiare la fattibilità del progetto, tutto questo in un quadro normativo complesso che secondo l’azienda gli permette di agire". "In questa faccenda si è sbagliato anche a livello metodologico – ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo economico Guido Guidesi (Lega) –, l’azienda è del territorio e lo conosce bene, non è possibile che noi amministratori abbiamo saputo dell’inceneritore dalla stampa locale. È un progetto sovrastimato, sia per la provincia che per la regione, sarebbe un grande danno".
Lorenzo Guerini, parlamentare Pd ed ex ministro della Difesa ha testimoniato di avere presentato un’interrogazione al ministero sul progetto ricevendo un parere contrario. "Penso che l’azienda abbia avuto una certa arroganza, nonostante da sempre avesse buoni rapporti col territorio – ha aggiunto Guerini –. Il nuovo inceneritore è un progetto puramente speculativo in una provincia già satura. Per evitare che diventi realtà bisogna fare una battaglia a più livelli e sarà dura, se l’azienda vuole fermarsi e iniziare un dialogo la disponibilità è massima". Al dibattito erano presenti anche Fabio Raimondo, di Fratelli d’Italia, Valentina Barzotti (5 Stelle), Roberta Vallacchi consigliere regionale Pd, Emma Perfetti sindaca di Vidardo e Sara Asti presidente del Comitato Ambiente Vidardo. L.P.