
Inciampa e si accoltella. Arteria recisa, muore sul colpo
Una vita spezzata, tra le mura di casa. Un incidente domestico, banale nella causa accidentale, assurdo nella dinamica e letale nelle conseguenze. Una tragica fatalità, senza alcuna responsabilità. Alessandro Riboni, 63enne di San Martino Siccomario, è morto martedì sera nel suo appartamento in via 8 marzo. Inciampando nello sportello aperto della lavastoviglie, è caduto finendo sul cestello delle posate e un coltello gli si è conficcato nella gamba, con la lama che ha reciso l’arteria femorale. Questa la quasi incredibile ricostruzione di quel che è successo nell’abitazione di San Martino Siccomario dove l’uomo, operaio da poco in pensione, formalmente celibe, padre separato da anni senza più rapporti con la famiglia, viveva da solo. E’ morto dissanguato, senza neppure riuscire a chiamare i soccorsi, attivati solo a tragedia ormai consumata per l’allarme lanciato da parenti e vicini di casa che si sono preoccupati non riuscendo a contattarlo.
Nel pomeriggio era stato visto non lontano da casa, in via Roma, in un bar che frequentava abitualmente soprattutto da quando era in pensione. Rientrato nel suo appartamento, come ogni sera aveva cenato da solo e stava sistemando la cucina quando è successo l’incidente domestico. I soccorsi sanitari, chiamati sul posto verso le 21, lo hanno trovato già privo di vita, potendo solo constatare il decesso e informando dell’accaduto i carabinieri, intervenuti con una pattuglia della locale Stazione, della Compagnia di Pavia, per gli accertamenti del caso. Ricostruita la dinamica dell’accaduto, sono state escluse responsabilità di terzi e il magistrato di turno ha subito concesso il nulla osta, lasciando la salma a disposizione dei famigliari per le esequie. Una morte assurda, conseguenza di una serie incredibile di sfortunatissime casualità. L’inciampo, non certo infrequente quando c’è lo sportello della lavastoviglie abbassato, specie se in una cucina non troppo ampia. La caduta, proprio sul cestello delle posate. Il coltello con la punta verso l’alto che si è conficcato nella gamba, andando a recidere proprio l’arteria femorale. Se la ferita fosse stata solo a pochi centimetri, sarebbe stato un infortunio doloroso, invece è stato letale.