
Infermiere spostato di notte: "Rianimazione resta sicura"
"Si finisce sui giornali perché uno non vuole scendere un piano di scale". A parlare è Gianluca Russo, direttore di Anestesia e rianimazione dell’Ospedale Maggiore dopo la denuncia di martedì del sindacato Confsal e di alcuni operatori sanitari (in forma anonima) sulla riduzione da 4 a 3 infermieri nel turno notturno in Terapia intensiva e la replica dell’Asst di ieri secondo la quale tutte le norme sono rispettate in base alle assegnazioni di personale previste rispetto ai posti letto (6 in intensiva e 3 in subintensiva), con un aumento anzi a 21 addetti rispetto ai 19 minimi da garantire (sui 3 turni giornalieri e coi riposi). Russo è anche sindacalista, delegato dell’associazione Anestesisti rianimatori ospedalieri Italiani – emergenza area critica. "Mi interessa far capire alle persone che la sicurezza c’è, senza generare ulteriore ansia a chi ha pazienti ricoverati. Ci sono macchinari specializzati e medici. Abbiamo a disposizione 9 posti letto totali, ma il reparto non è sempre saturo. Per cui un infermiere, proprio perché molto specializzato e con competenze di ventilazione, viene mandato in Cardio-pneumologia. Io faccio lo stesso coi medici che coordino: decido io dove e quando metterli in turno. Da quando siamo a 9 posti è capitato solo una volta di arrivare alla saturazione: e il quarto infermiere è stato richiamato dalla caposala".
"Si fa come se si stesse ristrutturando casa" afferma il primario: sono in corso infatti i lavori di adeguamento del reparto che hanno comportato la riduzione dei posti letto da 14 a 9: "Gli interventi tecnici, soprattutto sugli impianti, dovrebbero finire per dicembre. A gennaio dovrebbe esserci l’accreditamento da parte di Ats e quindi contiamo per febbraio o marzo di arrivare a 21 posti letto: 12 subintensivi e 9 intensivi". Secondo Confsal, comunque, l’Asst aveva disposto 3 infermieri anche nei due turni diurni, salvo correggere il tiro dopo la protesta e l’incontro il Prefettura: "La riduzione di tutti i turni a 3? È nell’ambito della normale dialettica organizzativa - afferma Russo -. Ho chiesto io di avere il quarto infermiere di giorno e nessuno me l’ha negato. Le attività programmabili, come fibroscopia, tac, risonanza o tracheotomia, infatti, le concentriamo di giorno. Di notte si effettuano solo le urgenze. Al mattino oltre ai 4 infermieri ci sono un ‘fuori-turno’ di supporto, la caposala, 2 medici specializzati e 2 in formazione, oltre a fisioterapisti. Di pomeriggio sempre 4 infermieri e 4 medici, manca il fuori-turno e la caposala stacca. Di notte 3 infermieri e 1 medico specializzato".