
Iva Zanicchi insieme con gli organizzatori dell’iniziativa e i volontari
Lodi – I sogni non hanno età. E ieri, Maria Rosa Orlandi, classe 1932, ha esaudito il suo: incontrare Iva Zanicchi e poter assistere a un suo concerto in compagnia delle amiche. L’incontro è stato possibile grazie al progetto “Let’s Dream - È sempre tempo di sognare“, iniziativa promossa dalla Fondazione Amplifon che dal 2022 realizza i desideri degli anziani ospiti delle comunità della terza età. Maria Rosa è originaria di Tavazzano e da tempo è ospite della Fondazione Santa Chiara di Lodi. Ieri ha avuto anche un incontro privato con la diva.
“Sono contentissima – ha dichiarato la 92enne –. Ho parlato con lei ed è bellissima. Io l’ho sempre ascoltata, in radio, in casa, in tivù, ovunque. E poi mi ha detto che ho una bella faccia”. “Potrei essere anch’io un’ospite dell’Rsa – ha ironizzato la Zanicchi –. Voglio però fare un appello ai familiari: non venire a trovare i vostri vecchi è un peccato mortale, che pagherete chiaramente”. Non usa mezzi termini la cantante. “Sono spietata. Quando vedo la solitudine e la malinconia di questi ospiti, non sopporto il pensiero che possano essere abbandonati”.
Proprio per questo ha deciso di collaborare con il progetto “Let’s Dream“. Crede nella compagnia e nella voglia di vedersi realizzati i sogni. “L’importante è non smettere mai di sognare – e anticipa -. Quest’estate uscirò con un disco nuovo sorprendente e quest’autunno duetterò con il mio grande amico Al Bano per una nuova trasmissione televisiva”. Scalpitavano gli ospiti della casa di risposo lodigiana. “Iva, Iva, Iva” gridavano nell’attesa che la cantante raggiungesse il palco dove ad aspettarla c’erano Sandro Allario (a tastiere e fisarmonica) e il piacentino Daniele Ronda (alla chitarra). Presente anche la figlia Michela.
L’ Aquila di Ligonchio si è esibita senza risparmio attraverso numero generi e soprattutto attraverso tutte le epoche della canzone italiana. Tra i brani eseguiti “La mia solitudine sei tu“, “Come ti vorrei“, poi medley che hanno fatto cantare (e alcuni anche ballare) gli ospiti presenti in sala. Quindi “Romagna mia“, “O’sarracino“, “Oh mia bela Madunina“. Tra una canzone e l’altra siparietti comici e dialoghi con gli ospiti in carrozzina e un ricordo di “Pippi“, Fausto Pinna il compagno di una vita, scomparso l’agosto dell’anno scorso. Tuttavia, non tutti gli ospiti della Rsa hanno potuto assistere. In molti, infatti, non hanno avuto il permesso di entrare nella sala del concerto. Secondo i familiari si è trattato di “uno scandalo. È assurdo che ci siano pazienti di serie A e altri di serie B”.