Tangenzialina di Campagnola: per la Regione niente Gronda Nord, ma si va avanti sul vecchio tracciato che attraversa Campagnola Cremasca. Gli atti ufficiali raccontano una storia diversa rispetto alle dichiarazioni ai media di qualche mese fa fatte da assessori, sindaci e Provincia. La risposta fornita dall’assessore regionale Claudia Maria Terzi (nella foto) a un’interrogazione del Movimento 5 stelle sembra infatti smentire quanto emerso dal Tavolo provinciale dell’agosto 2023, ovvero che da Palazzo Lombardia fosse arrivato il nulla osta al trasferimento di fondi dalla Provincia al Comune di Crema per realizzare un tracciato alternativo verso Sud-Ovest per collegare l’area ex Olivetti alla Paullese attraverso un ponte sul canale Vacchelli e la ferrovia. In questi giorni la risposta degli uffici regionali assomiglia a un vero e proprio dietrofront.
Secondo gli atti ufficiali, la Provincia di Cremona avrebbe infatti già approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica della vecchia ipotesi, ovvero l’attraversamento di Campagnola, e starebbe portando avanti la progettazione definitiva con un piano esecutivo che prevede l’inizio lavori nel 2025.
Inoltre scrive l’assessore Claudia Maria Terzi: "Nelle casse provinciali è arrivata la prima quota del finanziamento pari a 700mila su un totale di 7 milioni. Non risultano agli atti comunicazioni da parte della Provincia di Cremona o dei Comuni relative al nuovo tracciato dell’opera né criticità legate al mancato accordo sul nuovo tracciato (tracciato con curvatura più larga e a raso, o cavalcavia alto sei metri davanti alla chiesa di Campagnola, ndr) o a un possibile definanziamento a causa dei ritardi. La legge regionale stabilisce infatti la decadenza del finanziamento di ogni singolo intervento finanziato dal Piano Marshall lombardo nel caso in cui i lavori non siano completati entro il 30 giugno 2026".
A questo punto qual è il tracciato definitivo cui si fa riferimento? I sindaci dei Comuni di Casaletto Vaprio, Capralba e Campagnola Cremasca cosa ne pensano? Giugno 2026, quando si parla di opere pubbliche, non è una data così lontana: il territorio potrebbe rischiare di perdere i fondi.