La Casa delle Associazioni di via Galilei e il suo futuro stanno scatenando feroci polemiche, con la maggioranza di centrodestra che accusa l’opposizione progressista di averla usata anche per scopi politici e il centrosinistra che punta il dito contro l’Esecutivo, reo di aver fatto finire l’esperienza di otto anni della gestione AlCubo, con oltre cento eventi organizzati, promuovendo un nuovo bando andato deserto.
Nel mezzo le associazioni che non hanno ancora preso posizione ma che, nei dibattiti sui social, lasciano intendere che il Comune ha voluto lasciar morire una straordinaria esperienza civica nata dal basso, mettendo in piedi un bando fatto apposta per rendere impossibile la partecipazione.
Ieri il sindaco leghista Elia Delmiglio ha chiarito che, a bando deserto, sarà direttamente il Comune a gestire la struttura e che nessuno verrà sfrattato. Sempre ieri è arrivato anche il durissimo comunicato della maggioranza, Lega e Forza Italia - Casale Popolare, divulgato dal primo cittadino, che ribadisce come "la Casa delle Associazioni dev’essere di tutti" e accusa frontalmente il Pd casalino. "Lo stabile di via Galilei dovrebbe essere uno spazio scevro dalla politica, dedicato all’associazionismo e al volontariato e che il Pd intervenga sulla gestione di questi spazi e voglia darci lezioni è una cosa veramente risibile: non siamo stati certo noi ma il Pd ad aver addirittura svolto nella Casa delle Associazioni una campagna di tesseramento e la presentazione dei candidati alla presidenza della Regione e al Consiglio regionale. Due episodi imbarazzanti, che la dicono lunga sul modo in cui la sinistra concepisce questi spazi e il rapporto con le realtà associative".
Dunque AlCubo è al capolinea. "Il finanziamento pubblico di 6mila euro annui, unito alla piena disponibilità degli spazi comuni, dedicato a una sola realtà associativa rischiava di escludere chi non era stato scelto come interlocutore per la coprogettazione delle iniziative e la gestione degli spazi – spiegano i partiti di maggioranza – Crediamo invece che quello spazio meriti un rilancio che parta dai principi dell’inclusione e del protagonismo socioculturale, dove non ci siano associazioni di serie A e associazioni di serie B".
Poi il chiarimento, confermato anche da Delmiglio: "Tutte le associazioni rimarranno al loro posto, con la propria sede e gli spazi comuni: non avendo trovato soggetti interessati, sarà direttamente il Comune a gestire gli spazi. La coprogettazione delle iniziative sarà invece aperta a tutte le associazioni nell’intento di ampliare l’offerta socioculturale della nostra città".