
Questa sera l’evento che promette scintille
Contestata la clausola antifascista per la concessione delle sale comunali di Lodi. Questa sera, alle 21 nella Sala dei Comuni di via Fanfulla 14 si terrà un evento organizzato dall’associazione culturale Lodi Liberale cui parteciperanno il giornalista Giuseppe Cruciani, l’ex deputato Andrea Ruggeri e l’attivista Francesca Pascale. Oltre alla presentazione del libro del conduttore radiofonico romano, si affronteranno i temi del politicamente corretto e della clausola che richiede di dichiarare esplicitamente la condivisione dei valori antifascisti della Costituzione per ottenere in concessione l’utilizzo di un locale del Comune. Esprime massima contrarietà Lorenzo Maggi (nella foto), consigliere comunale e presidente di Lodi Liberale.
"È un provvedimento assurdo e inutile, approvato solo per accontentare alcune fasce della maggioranza e che non ha alcun effetto pratico". Per Maggi "è fondamentale ricordare i valori antifascisti. L’antifascismo è fondamento delle nostre libertà. Ed è altrettanto importante ricordare che purtroppo ci sono ancora degli imbecilli che fanno il saluto romano. Però esistono già norme contro l’apologia al fascismo e quindi questa clausola è assolutamente superflua, io da liberale antifascista non posso accettarla". Per questo l’invito a Giuseppe Cruciani e agli altri ospiti, tutti impegnati da tempo sul tema della libertà di opinione e di parola.
A tal proposito Maggi si domanda "perché qualcuno dovrebbe rinunciare alle proprie idee? Perché dovrebbe mentire per usare una sala comunale? La Costituzione va rispettata, ma non necessariamente condivisa. Se qualcuno si dichiarasse monarchico, e quindi non condividerebbe i valori della Costituzione, per quale motivo non dovrebbe aver diritto a usufruire di uno spazio pubblico come quello di un locale comunale?". Il consigliere sostiene inoltre che un tale provvedimento non solo vada a intaccare le libertà di opinione e di pensiero, ma che porti a "una banalizzazione dell’antifascismo stesso. Lo riduce a una bandierina".
L.R.C.