PAOLA ARENSI
PAOLA ARENSI
Cronaca

La fabbrica del falso. Stamperia clandestina. Scatta l’arresto per un camionista

Lodi, quarantenne incensurato nei guai con tre complici. Nella sua abitazione un macchinario per produrre monete da 2 euro.

L’indagine è stata condotta dalla Procura di Lecce con Europol con il supporto della sezione cyber e dei comandi provinciali dei carabinieri

L’indagine è stata condotta dalla Procura di Lecce con Europol con il supporto della sezione cyber e dei comandi provinciali dei carabinieri

Produzione e distribuzione online di banconote false, tre arrestati, tra cui un autotrasportatore lodigiano quarantenne incensurato e che nella vita ha una compagna, e un denunciato. Lo smercio, secondo le indagini, avveniva su scala nazionale e internazionale (in Europa). La sofisticata stamperia clandestina, allestita in abitazione, è stata scoperta a Lecce, mentre a Lodi, in una stanza della casa della persona fermata, era nascosto un macchinario. Per i militari, il volume d’affari generato superava i 180mila euro. Gli accertamenti, avviati dal 2024, hanno portato la sezione criptovalute dei carabinieri a monitorare canali Telegram dedicati alla compravendita illecita di valuta falsa, pagata anche tramite valute digitali e criptovalute. La stamperia clandestina perquisita è stata scoperta in ambito domestico ed era dotata di sofisticate apparecchiature che potevano produrre banconote false di elevatissima qualità tecnica, appartenenti a tre nuove e insidiose classi di contraffazione, come confermato dalle analisi svolte dalla Banca d’Italia. Si aggiunge l’innovativo macchinario di incisione laser per la produzione di monete false da 2 euro.

L’indagine è stata portata avanti dalla Procura di Lecce con Europol. Sono state sfruttate avanzate tecniche di analisi della blockchain (registri digitali aperti), che hanno permesso ai militari di intercettare i pagamenti effettuati dagli acquirenti e risalire all’identità degli arrestati e all’intera rete distributiva del denaro contraffatto. Uno degli indagati è stato addiruttura individuato tramite una recensione rilasciata su “Tripadvisor”, dove aveva inserito lo stesso nickname utilizzato su Telegram per vendere le banconote false. I quattro indagati risiedono a Lido Marini (Le), Lodi, Padova (Pd) e Poggio Picenze (Aq) e risponderanno, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla produzione e distribuzione di valuta falsa e autoriciclaggio. Sono stati sequestrati, in tutto, 40mila euro false di vario taglio, tre stampanti, un incisore laser per coniare le monete, monete false e dispositivi elettronici. L’arrestato di Lodi è ritenuto dagli inquirenti uno dei tre organizzatori del gruppo criminale. Avrebbe coordinato, in particolare, le compravendite eseguite on line tramite Telegram ricevendo gli ordini e giravandoli al soggetto che le produceva fisicamente. Le monete da 2 euro non erano ancora state commercializzate. Il metodo di conio escogitato era unico in Europa. Monete fatte ad hoc, poi da incidere.