
L’indagine è stata condotta dalla Procura di Lecce con Europol con il supporto della sezione cyber e dei comandi provinciali dei carabinieri
Produzione e distribuzione online di banconote false, tre arrestati, tra cui un autotrasportatore lodigiano quarantenne incensurato e che nella vita ha una compagna, e un denunciato. Lo smercio, secondo le indagini, avveniva su scala nazionale e internazionale (in Europa). La sofisticata stamperia clandestina, allestita in abitazione, è stata scoperta a Lecce, mentre a Lodi, in una stanza della casa della persona fermata, era nascosto un macchinario. Per i militari, il volume d’affari generato superava i 180mila euro. Gli accertamenti, avviati dal 2024, hanno portato la sezione criptovalute dei carabinieri a monitorare canali Telegram dedicati alla compravendita illecita di valuta falsa, pagata anche tramite valute digitali e criptovalute. La stamperia clandestina perquisita è stata scoperta in ambito domestico ed era dotata di sofisticate apparecchiature che potevano produrre banconote false di elevatissima qualità tecnica, appartenenti a tre nuove e insidiose classi di contraffazione, come confermato dalle analisi svolte dalla Banca d’Italia. Si aggiunge l’innovativo macchinario di incisione laser per la produzione di monete false da 2 euro.
L’indagine è stata portata avanti dalla Procura di Lecce con Europol. Sono state sfruttate avanzate tecniche di analisi della blockchain (registri digitali aperti), che hanno permesso ai militari di intercettare i pagamenti effettuati dagli acquirenti e risalire all’identità degli arrestati e all’intera rete distributiva del denaro contraffatto. Uno degli indagati è stato addiruttura individuato tramite una recensione rilasciata su “Tripadvisor”, dove aveva inserito lo stesso nickname utilizzato su Telegram per vendere le banconote false. I quattro indagati risiedono a Lido Marini (Le), Lodi, Padova (Pd) e Poggio Picenze (Aq) e risponderanno, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla produzione e distribuzione di valuta falsa e autoriciclaggio. Sono stati sequestrati, in tutto, 40mila euro false di vario taglio, tre stampanti, un incisore laser per coniare le monete, monete false e dispositivi elettronici. L’arrestato di Lodi è ritenuto dagli inquirenti uno dei tre organizzatori del gruppo criminale. Avrebbe coordinato, in particolare, le compravendite eseguite on line tramite Telegram ricevendo gli ordini e giravandoli al soggetto che le produceva fisicamente. Le monete da 2 euro non erano ancora state commercializzate. Il metodo di conio escogitato era unico in Europa. Monete fatte ad hoc, poi da incidere.