La farmacia: tutti ne parlano, nessuno la vuole

Il progetto di aprire una farmacia nel quartiere Don Bosco torna in discussione dopo dodici anni, ma l'Esecutivo di centrodestra si oppone per motivi di sostenibilità economica e mancanza di domanda da parte della popolazione.

Farmacia sì o no al quartiere Don Bosco? Un progetto di dodici anni fa puntava a ricavare spazi nell’ex supermercato di viale Cairo, promosso dalla vecchia Amministrazione di centrosinistra. Successivamente messo nel cassetto, ora il piano è diventato nuovo tema di confronto. L’Esecutivo di centrodestra, innanzitutto, non intende prendere in considerazione alcuna ipotesi di aprire un punto vendita di farmaci a valenza pubblica. "Il progetto non starebbe in piedi sotto il profilo della sostenibilità economica", spiega il capogruppo leghista in Consiglio comunale Mara Fontanella, che porta a esempio la vendita della farmacia comunale avvenuta quasi trent’anni fa perché non vi erano più i presupposti per mantenerla nel patrimonio pubblico. "E nemmeno il privato sembra voglia arrivare, tenuto conto che il bando promosso dalla Regione a suo tempo andò deserto. È vero che i parametri legati alle distanze e al numero della popolazione sarebbero rispettati, ma non sembra che la popolazione abbia ribadito l’esigenza così impellente di avere un presidio in quel punto della città, tenuto conto che c’è una farmacia che effettua la consegna dei farmaci a domicilio a titolo gratuito".