PAOLA ARENSI
Cronaca

La Triulza dice “no” al progetto di un grande impianto fotovoltaico nella frazione

L'amministrazione comunale di Codogno ha organizzato una partecipata assemblea pubblica per tutelare la frazione. Della stessa opinione, contraria, anche l’opposizione

La partecipata assemblea per tutelare la frazione

La partecipata assemblea per tutelare la frazione

Codogno (Lodi), 9 gennaio 2025 – Anche l'opposizione dice no all'utilizzo di suolo agricolo per la realizzazione di un importante impianto fotovoltaico. Ieri, 8 gennaio, sull'argomento c'è stata una partecipatissima assemblea pubblica, al circolo Arci della Triulza, organizzata dall'amministrazione comunale.

"Si discuteva appunto della realizzazione di un impianto fotovoltaico, su terreno agricolo, con potenza nominale di 9820,72kwp, suddiviso in due campi fotovoltaici, che circonderebbero completamente la frazione", ha spiegato la consigliera di Codogno insieme 2.0, all'opposizione, Rosanna Montani. Anche la minoranza sembra dire no, come l'amministrazione di centrodestra, a questo progetto che è stato presentato in municipio il 23 dicembre, con la dovuta richiesta di autorizzazione a corredo.

"Ho visto molta partecipazione, preoccupazione, un po' di sana rabbia e la condivisa e ferma opposizione a questa installazione – commenta ancora Montani, riferendosi all'incontro –.
Tante le domande, alcune proposte. Si è arrivati a definire una raccolta firme su un documento condiviso, che verrà proposto a tutta la città di Codogno. In prospettiva, ci sarà un Consiglio comunale con questo argomento all'ordine del giorno. E l'impegno a coinvolgere le consigliere regionali del nostro territorio, gli assessori competenti in Regione. Insomma "tirare la giacchetta" alle componenti politiche che possono dare una mano".
Lo stesso sindaco Francesco Passerini, presente con la vice Raffaella Novati e tanti altri dell'amministrazione, così come dell'opposizione, ha ribadito la ferma volontà di tentare tutte le strade a sua disposizione per bloccare questo insediamento. "Noi crediamo sia anche necessario intentare strade giuridiche e eventualmente un ricorso al Tar – insiste Montani –. 
Ci sono precedenti importanti e recenti che aprono spiragli di soluzione (tra gli altri, TAR della Puglia dello scorso novembre) Crediamo anche sia opportuno che ci si confronti con altri territori che stanno affrontando queste problematiche. Tutelare la salute dei cittadini, la salubrità del territorio e la coesione della comunità è un dovere. Noi ci siamo e faremo la nostra parte" conclude.