
L’addio al “re“ del software. La scomparsa di Mino Zucchetti. I figli: "Sei stato un maestro. Continueremo il tuo sogno"
Profondo cordoglio ieri in città per la scomparsa di Domenico “Mino” Zucchetti, fondatore della software house lodigiana che oggi è diventata la prima realtà italiana del settore e conta ottomila dipendenti. L’imprenditore è deceduto giovedì sera poco dopo le 20. Aveva 85 anni. È stata una delle figure più importanti del Lodigiano, nonché di tutta l’imprenditoria nazionale. Addolorati per la grande perdita i figli Alessandro e Cristina (attuali presidenti del Gruppo) ieri non si sono sottratti dal lasciare un loro pubblico ricordo. "In questo momento sentiamo ancora di più la responsabilità di proseguire il sogno imprenditoriale di nostro padre – hanno rimarcato –. Quando viene a mancare una persona straordinaria lascia sempre un vuoto, ma anche un’eredità di tanti preziosi insegnamenti che ci guideranno. Riceviamo tantissime dimostrazioni di affetto da tutti quelli che lo conoscevano, dai clienti e partner in tutta Italia, vogliamo ringraziare tutti coloro che ci sono vicini". Costernato anche il sindaco Andrea Furegato che conosce personalmente la famiglia: "È stato un uomo di grandi vedute, pioniere nella missione imprenditoriale, sempre umilissimo. Un lodigiano fatto e finito, che ha contribuito a portare Lodi in un’altra epoca. Molti cittadini hanno trovato lavoro e opportunità grazie alla sua instancabile voglia di migliorare ogni esperienza, compresa quella aziendale, riuscita ad aprirsi a dimensioni internazionali. Volendo bene a questa città gli ha dato nuova vita, non possiamo che ringraziarlo augurandogli buon viaggio, sapendo che sarà sempre qui con noi". Similmente l’ex sindaca Sara Casanova ha dichiarato: "La città perde il più alto esempio di imprenditoria lodigiana, con il suo genio e la sua laboriosità ha portato il nome di Lodi in tutto il mondo, dovremmo esseregli sempre grati". "La scomparsa di Domenico Zucchetti segna un passaggio simbolico di grande rilevanza nella storia contemporanea di Lodi e del Lodigiano, di cui è stato un protagonista di primaria levatura – ha considerato l’ex ministro ed ex sindaco Lorenzo Guerini –. In questa circostanza, plaudendo all’inventiva, all’intraprendenza e alle intuizioni di Domenico Zucchetti, dobbiamo anche domandarci se il nostro “sistema” locale, sia stato un elemento che ha contribuito a favorire questa storia di successo e se abbia saputo trarre lezione ed esempio dal “modello Zucchetti” per consolidare le condizioni di una apertura all’innovazione che crea ricchezza ed occupazione. Sono convinto che lui stesso avrebbe voluto consegnarci idealmente il testimone di una riflessione responsabile e coraggiosa su questo tema".
Gianpaolo Colizzi, ex presidente del Consiglio comunale di Lodi e una delle memorie più storiche del capoluogo, lo ricorda con profondo rispetto e onore: "Uomo geniale, di grande fantasia e persona squisita. Mi è capitato di essere in dialisi con lui: commentavamo la condizione umana, come la macchina a cui eravamo attaccati livella tutto, dal modo di pensare la vita al futuro. Era un piacere pensare con lui. Sempre contento di accogliere i rappresentanti del Consiglio comunale e spiegarci cosa facesse nella sua azienda, con amore per essa e profondo rispetto per le istituzioni". Nato nel 1938 a Cornegliano Laudense, primo di 5 figli di una famiglia di contadini, Domenico si laureò in Economia all’Università Cattolica di Milano. Dopo un periodo come impiegato prima e insegnante all’istituto Bassi poi, riuscì ad aprire un suo studio da commercialista. Nel 1977 realizzò un software capace di gestire le dichiarazioni dei redditi in modo automatizzato: fu il primo in Italia. Comprese presto che tale tecnologia aveva potenziale e nel 1978 fondò l’azienda Zucchetti, 45 anni fa. Da allora è stato un crescendo di successi. Ad oggi l’azienda Zucchetti è la prima società a proprietà italiana per fatturato software in Italia, pari a 2 miliardi di euro, conta più di 8mila dipendenti e più di 700 mila clienti. Il funerale si tiene stamattina alle 10.30 nel Duomo di Lodi.