
Il monito del vicepresidente nazionale Ghezzi alla celebrazione di Caselle Landi
Alla celebrazione dell’80° anniversario della Liberazione dal nazifascismo dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, celebrato domenica, nel Basso Lodigiano, "perché importante presidio di tedeschi dell’epoca e simbolo della ribellione successiva", c’era anche il vice-presidente vicario dell’Anpi Nazionale Carlo Ghezzi. "Sembra ci sia un terremoto provocato da un intreccio di crisi economica, crisi ambientale e crisi democratica – ha sottolineato –, perché la gente non vota più. Siamo sotto la cappa della guerra, con un’Europa presa dalla furia bellicista e dobbiamo uscirne con i valori di 80 anni fa. Quei valori che si trovano in queste piccole comunità, ad esempio, come il Basso Lodigiano" ha ribadito Ghezzi. Il presidente provinciale dell’Anpi Roberto Nalbone ha invece ricordato: "La stazione di Codogno era l’ultima della nostra ferrovia, poi le merci venivano traghettate al di là del Po. Uno snodo importante, con molti militari. Poi c’era un presidio con 300 tedeschi a Triulza, frazione di Codogno (oltre agli altri di San Fiorano e Somaglia). Questi ultimi, il 26 aprile, sono stati fatti prigionieri". La giornata era iniziata con la commemorazione dell’eccidio del 1945 alla Cascina Punte Alte di Caselle Landi, dove, a Pasqua, morirono 7 persone per mano delle Brigate nere. Fabrizio Santantonio, presidente della Provincia di Lodi, ha chiarito "ancora oggi serve attenzione sui nazionalismi aggressivi, i terrorismi, sulla continua escalation di violenze" e per il sindaco di Caselle Landi, Piero Luigi Bianchi "i valori della Resistenza sono patrimonio dell’intera nazione". P.A.