"Abbattimenti e mancati introiti rappresentano solo la punta dell’iceberg, fatto di strutture che ormai scoppiano di suini che non possono essere movimentati e di effluenti che non possono essere sparsi nei terreni, né ulteriormente stoccati nelle apposite strutture". Lo sottolinea il senatore pavese Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato e già ministro e sottosegretario all’Agricoltura, responsabile del dipartimento Agricoltura e Turismo della Lega, che nei giorni scorsi ha avuto un confronto con Confagricoltura Pavia, insieme ad altri rappresentanti istituzionali, sull’emergenza della peste suina africana e sulle conseguenze per gli allevatori della provincia. "Dobbiamo impedire che al danno delle limitazioni - spiega ancora Centinaio - si aggiunga per gli allevatori anche la beffa di costi insostenibili e impossibilità di gestione degli impianti". Per questo il senatore pavese ha reso noto domenica di aver chiesto a Regione e governo di dare un aiuto, concreto e immediato, proprio agli allevatori colpiti dall’emergenza.
"Le misure di contenimento della peste suina africana – prosegue Centinaio – hanno ormai reso ingestibili tanti allevamenti in provincia di Pavia. In una lettera rivolta a Regione Lombardia, Ministero della Salute e Ministero dell’Agricoltura chiedo un intervento diretto e immediato, ciascuno per le proprie competenze, per consentire il ripristino delle necessarie condizioni di sostenibilità delle strutture". Se infatti sono ‘solo’ 8 gli allevamenti colpiti direttamente dalla presenza di focolai con i conseguenti abbattimenti, in tutti i comuni delle zone di protezione non si possono movimentare i capi e le restrizioni, in base a quanto emerso nell’incontro con gli allevatori, stanno creando difficoltà nella gestione di tutti gli allevamenti che si trovano nei 172 comuni delle zone di protezione e di sorveglianza. "Il confronto che ho avuto nei giorni scorsi con Confagricoltura Pavia – conferma Centinaio – ha fatto emergere le tante criticità degli allevamenti presenti nei comuni sottoposti a restrizioni contro la diffusione della Psa. Governo e Regione non possono più ignorare questa situazione. Mi associo alla lettera già inviata dal prefetto Francesca De Carlini affinché si proceda rapidamente con le deroghe necessarie, compatibilmente con la dovuta profilassi, e con i ristori economici per i danni diretti e indiretti".