Lodi, 10 gennaio 2025 – Dalla crisi del 2008 e dai numerosi momenti di criticità susseguitisi negli ultimi anni, le imprese e l’artigianato locale non si sono ancora ripresi, ma resistono e le occasioni per il rilancio ci sono. A pensarlo è Mauro Sangalli, segretario dell’Unione Artigiani e Imprese Lodi. “Il saldo – afferma –, prendendo i dati del terzo trimestre 2024, è di 13.971 imprese complessive attive nel Lodigiano. Nel 2008 erano 15.081, quindi in 16 anni ne abbiamo perse 1.110, tra nate e cessate. Per quanto riguarda le imprese artigiane nel 2008 erano 6.338 e nel terzo trimestre 2024 erano 4.907, quindi anche qui una perdita costante, coerente con i dati regionali in cui si imprese attive artigiane se ne son contate 232.311 nel trimestre 2024, meno rispetto alle 271.354 nel 2008 (in totale 830.213 nel 2008 e 820.000 nel trimestre 2024)”.
Il comparto costruzioni
Lo zoccolo duro per il Lodigiano è il settore delle costruzioni (pari al 40% del totale). Il resto si divide in servizi, manifattura, trasporti e artigianato artistico. Dal 2008 tutti i settori economici hanno perso imprese. Negli ultimi anni poi Covid, guerre, inflazione e aumento del gas e energia hanno pesato sul reparto artigianato. “Bisogna dare atto – sottolinea Sangalli – alle imprese sopravvissute che hanno dimostrato di essere eroiche, sono resistite mantenendo la forza lavoro facendo”. Ora lo sguardo al 2025. “L’anno si apre con incognite – dice il segretario generale –, abbiamo ancora a che fare con le problematiche prima citate. L’aumento delle tariffe dell’energia, per esempio, porterebbe a ripercussioni sull’artigianato, dobbiamo ancora dipendere da gas ed energia di altri Paesi extra Ue e ciò non ci rende competitivi per l’export.
Il ruolo dell’Europa
Il manifatturiero in generale ha segnato rallentamenti anche per una serie di azioni negative messe in atto dalla precedente commissione europea che ha penalizzato l’automotive, danneggiando anche i piccoli, speriamo che la nuova commissione riveda il tutto. Da un lato certo le scelte sono fatte per la salvaguardia ecologica, che è l’obiettivo principale, ma le misure vanno messe in campo con intelligenza per non danneggiare. L’assessore regionale Guido Guidesi, ha un ruolo importante, si sta muovendo e credo che potrebbe portare dei risultati positivi per tutta la filiera. Non devono mancare poi i prestiti concessi dalle banche ai piccoli. Altro tema è la formazione dei giovani: da oltre un anno le imprese riscontrano la difficoltà di trovare la manodopera. Come Unione artigiani da anni abbiamo una attività condolidata di orientamento per portare i giovani verso istituti tecnici e professionali. Altro tema sarà verificare l’impatto dei bonus ridotti sull’edilizia”.
Sviluppi futuri
“Per il Lodigiano – conclude – sono fondamentali il nuovo piano territoriale della Provincia e l’accordo di sviluppo che la Regione sta portando avanti sul nostro territorio. Tutti noi dovremmo lavorare su questi due fronti, indipendentemente da campanili di sorta. Abbiamo già perso due treni: la Snam, che doveva essere a Lodi e non a San Donato, e la chiusura della Polenghi; questo del piano territoriale e l’accordo di programma è un nuovo treno da prendere”.