LUCA RAIMONDI COMINESI
Cronaca

Lodi, metalmeccanici in sit-in e appello alle istituzioni: “Supportate la nostra lotta”

Lodi, una quarantina di lavoratori della categoria sotto la Prefettura. Protesta per il rinnovo del contratto. “Riguarda il futuro e la dignità di tutti noi”

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Lodi, 19 aprile 2025 –  I metalmeccanici in protesta, ieri mattina, di fronte al palazzo della Prefettura di Lodi. Gli operai lodigiani hanno incrociato le braccia per otto ore. La mobilitazione, proclamata per l’intero turno lavorativo, è culminata con un presidio unitario di tutte sigle sindacali di Lodi in difesa dei lavoratori del settore.

Erano infatti numerose le bandiere di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm innalzate al vento dinnanzi agli sguardi dei passanti e delle forze dell’ordine in corso Umberto I. Nella volontà delle donne e degli uomini scesi in strada, la richiesta di una partecipazione più attiva da parte delle istituzioni locali nelle trattative per il rinnovo del contratto nazionale. E quale sede migliore se non proprio quella dell’Ufficio territoriale del Governo per richiedere a gran voce un maggior intervento degli enti di prossimità nella vertenza che, fanno sapere gli organizzatori, “riguarda il futuro, la dignità dei lavoratori e la giustizia sociale”.

Tra le richieste però anche maggior sicurezza, strumenti più adeguati per la formazione dei dipendenti, la riduzione dei contratti a tempo determinato e, dunque, una diminuzione del lavoro precario. Ma anche aumenti salariali certi che difendano il potere d’acquisto e il giusto riconoscimento economico e normativo. Allo sciopero unitario hanno partecipato più di quaranta operai lodigiani. Alcuni sorreggevano dei cartelloni satirici con raffigurazioni di Federmeccanica in veste di membri della Banda Bassotti, intenti a proteggere il bottino e a festeggiarne il riuscito ottenimento; altre invece raffiguranti Paperino mentre svuota le tasche dalle briciole o mentre dialoga con Paperina (nei panni metaforici di “Matteo“ e “Giorgia“), intenti a disquisire delle “strade libere, anche per merito delle accise sulla benzina”. Nelle intenzioni dello sciopero, anche la volontà di far luce su quello che dai manifestanti è stato definito “l’oscurantismo di Federmeccanica, Assistal e Unionmeccanica”. Un’unità d’intenti, fanno sapere i rappresentati dei lavoratori che hanno indetto lo sciopero sotto la sede della Prefettura di Lodi, al fine di veder riconosciuti “i diritti sociali di tutti”.