Lodi, 24 dicembre 2024 – Aperti nuovi centri polifunzionali di emergenza ed investiti 652mila euro nell’acquisto di nuovi mezzi e strumentazioni. Questo il bilancio del 2024 tracciato dal mondo del volontariato di Protezione Civile lodigiano. Presto arriveranno anche l’aggiornamento e la revisione del piano di emergenza. Il documento verrà presentato all’assemblea dei sindaci entro la fine dell’inverno, per poi essere sottoposto al voto di adozione del Consiglio provinciale. Tutto questo è stato raccontato sabato scorso nella Sala dei Comuni della Provincia.
La riunione
Le delegazioni dei gruppi comunali sono state accolte dal presidente della Provincia, Fabrizio Santantonio, e dal consigliere delegato alla Protezione Civile, Angelo Madonini, che nei loro interventi hanno sottolineato “il ruolo sempre più importante del sistema di Protezione Civile a servizio delle esigenze di vario ordine delle comunità locali: al carattere volontario dell’impegno profuso in queste delicate attività si abbinano competenze e conoscenze di livello professionale, con formazione continua, a garanzia della tempestività e dell’efficacia degli interventi”. Il lavoro più duro e impegnativo è stato svolto nella tarda primavera e a inizio autunno, quando le intense e prolungate precipitazioni hanno messo in difficoltà la tenuta del reticolo idrico, con diffusi episodi di allagamento e dissesti.
Aperture
Da qui l’investimento di circa 652mila euro nell’acquisto di mezzi e strumenti, per l’implementazione del modulo idrogeologico, finanziato con contributo regionale (l’ultima fornitura è stata aggiudicata pochi giorni fa, ndr). Quest’anno c’è stata anche l’attivazione dei nuovi Centri polifunzionali di emergenza, realizzati con risorse regionali a Lodi (nel complesso di via Cadamosto che ospita anche il comando di Polizia Provinciale), Casalpusterlengo e Sant’Angelo (in entrambi i casi nei complessi dei rispettivi distaccamenti volontari dei vigili del fuoco). Nell’ambito di questi lavori sono inoltre stati allestiti gli spazi per la nuova sede del Comitato di coordinamento del
volontariat o, che ne ha preso possesso lo scorso settembre.Il Piano d’emergenza
Prosegue nel frattempo il lavoro di preparazione del nuovo Piano di emergenza provinciale, che a quasi 20 anni di distanza, aggiornerà lo strumento di gestione dei rischi, integrandolo con apposite schede, per ogni potenziale situazione di crisi, rispetto all’attuale formato limitato al rischio idrogeologico. Sempre più importanza viene infine riconosciuta alla formazione continua degli operatori: nel 2024 l’attenzione si è concentrata sulla figura dei capisquadra. A un corso hanno partecipato 30 volontari.