LUCA PACCHIARINI
Cronaca

L’università ha cinque anni: "Aule e laboratori bellissimi. Ma affitti cari per i fuori sede"

Le testimonianze degli studenti iscritti al polo progettato dall’archistar Kengo Kuma "Un problema i collegamenti coi mezzi pubblici. Adesso però è migliorato il dialogo col Comune".

L’università ha cinque anni: "Aule e laboratori bellissimi. Ma affitti cari per i fuori sede"

Il polo universitario di Lodi è considerato un centro all’avanguardia per la qualità didattica: laboratori moderni, aule nuove e spazi adatti agli studenti. Inaugurato nel 2017 e aperto dal 2018, sede delle facoltà di Veterinaria dell’università degli studi di Milano, è un luogo attivo e frequentato anche da lodigiani di altre facoltà che usufruiscono delle aule studio al suo interno. Più di 2.000 sono oggi gli iscritti e, dopo cinque anni, ci sono già stati i primi laureati. Marta Masserdotti, 23 anni, di Brescia, ha concluso da pochissimo il percorso a Lodi ed è stata anche rappresentante degli studenti. Ha frequentato il polo progettato dall’archistar giapponese Kengo Kuma dal primo anno di attività ed ha vissuto da fuorisede a Lodi. "Con l’attuale Giunta comunale – racconta – è migliorato molto il dialogo con le istituzioni, vi sono stati tavoli conoscitivi e poi di lavoro ed è stato redatto un documento con tutti gli elementi da migliorare. Ad esempio la situazione trasporti si è evoluta molto rispetto all’inizio, con nuovi orari più adatti agli studenti, così come altri progetti per collegare alla città, come la pista ciclabile". Tuttavia, ancora ci sono aspetti da migliorare: "Per esempio non ci sono sconti studenti in negozi, neanche nelle copisterie, queste a volte così poco convenienti che conviene andare a fare le fotocopie a Milano. C’è poca iniziativa nel proporre attività per studenti, come serate universitarie o cose simili. Solo un locale le propone e pochi lo seguono". "Sul fronte affitti – prosegue Marta Masserdotti – ci sono costi minori di Milano ma comunque molto alti per quello che è Lodi, con un problema di forte privatizzazione delle residenze universitarie. C’è Cascina Codazza, una residenza Unimi, che però è poco collegata col resto della città. Ci sono studentati privati, Italiaincampus e Hotel Europa, che hanno prezzi alti di 600 euro al mese, spesso poi altri proprietari danno in gestione a queste realtà le proprie case e così i prezzi si alzano tutti insieme. Capita spesso di sentire studenti che prendono la casa a Lodi Vecchio e paesi attorno a Lodi, perché costa molto meno e comunque non sono troppo lontani dall’università".

Elena Ighina, 25 anni, è una neolaureata di Borgo San Giovanni. Anche lei ha frequentano l’università dall’inaugurazione, facendo in auto il viaggio da casa all’università. "Mi sono mossa in auto perché le navette non funzionano bene, ci sono buchi di orario. Il weekend ad esempio non c’è il servizio e noi con i laboratori frequentiamo l’università anche nei week-end. Mi sembra siano tarate con orari da scuole fino alle superiori, la mattina fino alle 9, poi riprendono a mezzogiorno e il pomeriggio, per tornare a casa, finiscono presto per le 18.15, con l’università che però chiude alle 19.30. Parlando della sede invece, bisogna dire che è molto fornita di aule studio e laboratori. C’è un problema per l’aula ristoro, perché non si può mangiare i pasti portati da casa. Finché c’è bel tempo possiamo mangiare fuori sul prato, ma appena piove o arriva il freddo non si può più e dobbiamo pranzare sulle scale, per terra o nelle aule. Le aule studio invece spesso si riempiono di studenti non della Statale, questo in sé non sarebbe un problema ma spesso rimane in piedi lo studente di Veterinaria. Come polo didattico è comunque livello altissimo, è un bel luogo in cui vivere e studiare. Mi risulta anche che a Lodi ci sia poca fiducia verso i ragazzi che affittano le case: capita che i proprietari chiedano anticipi molto cospicui". Michele Poletti, 21 anni, di Oleggio (Novara) è invece uno studente al secondo anno di secondo anno di SPA (scienze delle produzioni animali): "Confermo i problemi per il pranzo, capita di mangiare sulle scale perché i posti finiscono. Le navette sono migliorate, ma pare un po’ un contentino, per arrivare al mattino sono anche tante ma per tornare molto meno. Ci capita di dover fare i conti con navette che non passano (in particolare quella delle 16,48 spesso non passa per il terminal di Lodi ma va a San Donato). Anche secondo me, a Lodi, ci sono poche agevolazioni per gli studenti, per esempio pochi sconti dedicati. Anche l’illuminazione a volte è un problema, dalla cascina Codazza capita di ritrovarsi nel buio la sera".