Lupetta investita e non soccorsa: "Pirata crudele e che non sa le leggi"

Nel Lodigiano, secondo lupo investito e non soccorso. Comandante polizia provinciale di Lodi denuncia reato e sottolinea l'importanza di prestare soccorso agli animali investiti.

Lupetta investita e non soccorsa: "Pirata crudele e che non sa le leggi"

Il comandante Massimiliano Castellone con la lupetta uccisa

Secondo lupo investito e non soccorso, nel Lodigiano, nel giro di un mese, "cerchiamo l’investitore, lo denunceremo, ha commesso un reato perseguibile penalmente". Parola di Massimiliano Castellone, comandante della polizia provinciale di Lodi, che punta i riflettori sul malcostume di investire animali e fuggire senza prestargli il dovuto soccorso. "Si fugge senza capire che, chiamando i preposti per soccorrere l’animale, oltre a non avere conseguenze, si è in regola dal punto di vista legale e si ottiene il verbale per essere risarciti da Regione Lombardia, in tempi rapidi, fino al 75% del danni. Oltre, ovviamente, a permettere il tentativo di salvare la vita dell’esemplare" precisa.

"Un investimento non voluto può capitare e quindi la legge prevede questo – incalza –. Ma se, al contrario, non si segnala l’investimento, di un lupo, un cane o altro, poi si viene ricercati e una volta identificati, scatta una denuncia penale e a quel punto ci si deve difendere". Questa volta è morta, investita e scaraventata tra i guardrail della bretella lungo la via Emilia, tra Codogno, Fombio e Guardamiglio, all’altezza dell’ultima curva in direzione nord, una giovane lupetta di sette mesi. E nessuno si è attivato per aiutare la povera bestiola. "Il fatto ci è stato segnalato dai vigili del fuoco di passaggio. Abbiamo gestito la viabilità, recuperato la carcassa e ipotizzato che l’investimento possa essere avvenuto dopo le 5 di ieri. Ma lo accerteremo con le telecamere e cercheremo di risalire al responsabile" dettaglia ancora il comandante Castellone.

La carcassa è stata recuperata e portata all’Izsler, istituto zooprofilattico di Lodi vicino all’università. Questo per le analisi dovute alla tipologia di specie, su parassiti, malattie e Dna. "Crediamo che l’esemplare si stesse spostando con altri del branco. La lupetta probabilmente è rimasta indietro, tradita dal passaggio di un’auto a sostenuta velocità – ipotizza ancora il comandante –. L’investimento è avvenuto proprio nel tratto finale della mini tangenziale, lungo la corsia di sorpasso. Se si agisse con più umanità e informati, sarebbe meglio". Paola Arensi