Aveva colpito con due coltellate il rivale in amore ed era stato così accusato di tentato omicidio. Ieri il Tribunale di Lodi lo ha condannato a quattro anni e nove mesi di carcere.
La vittima, un operaio che il mancato killer ha aggredito con la lama in pugno perché riteneva che frequentasse la moglie, aveva riportato due ferite profonde e se l’era vista brutta: adesso riceverà un risarcimento di 25mila euro. La tragedia era stata sfiorata il 6 febbraio a Lodi, all’altezza di corso Adda 80, di fronte a un negozio di cellulari, di rimpetto al cinema Moderno. I due contendenti risiedono entrambi nel capoluogo. Il cinquantenne, appena inferte le due coltellate al rivale cinquantacinquenne, era stato disarmato con un calcio da un commerciante che, accortosi di quanto stava accadendo, era intervenuto evitando il peggio.
L’imputato, che lavorava come guardiano notturno, quel giorno, come accertato dalle forze dell’ordine, era uscito di casa portando già con sé il coltello da cucina con 19 centimetri di lama. Ferito il presunto rivale all’addome e a una coscia sul marciapiede, si era incamminato verso la Questura e si era costituito. L’aggressione era accaduta al culmine di liti avvenute in più occasioni perché, appunto, la vittima avrebbe frequentato da alcuni mesi la moglie dell’altro. O almeno così il cinquantenne credeva.
Il giudice, come richiesto anche dalla Procura, ha ritenuto le attenuanti prevalenti sulle aggravanti, tra cui i futili motivi e la premeditazione.