Massalengo (Lodi) – Proseguono serrate, da parte dei carabinieri della compagnia di Lodi, le indagini coordinate dal sostituto Alfonso Serritiello e dal Procuratore reggente di Lodi Maurizio Romanelli, sull’omicidio del commercialista di Melegnano Antonio Novati.
Oggi si deciderà per la convalida o meno del fermo dell’agricoltore Francesco Vailati, 60 anni, in carcere a Lodi indiziato di omicidio volontario. Si cercano ancora il coltello, il telefonino della vittima e la valigetta di documenti che portava sempre con sé.
Il movente del delitto per ora resta incardinato sulla reazione alla notifica che il professionista ha consegnato, nel tardo pomeriggio di giovedì, a Vailati. L’indagato, dopo che un compratore ha acquistato all’asta tutti i suoi beni, ha saputo di dover andare via dall’abitazione quanto prima, senza più possibilità di proroghe.
Da qui una reazione forse d’impeto – con una situazione familiare già critica sulle spalle – finita nell’aggressione culminata in sette coltellate che hanno troncato la vita del commercialista che era andato a consegnare la notifica per conto del figlio delegato a seguire l’asta giudiziaria.
Dopo i fendenti, secondo gli inquirenti l’agricoltore avrebbe caricato la vittima sul sedile posteriore della sua auto, per poi abbandonare veicolo e cadavere nelle campagne a nord di Massalengo. Sulla maniglia della vettura un’impronta di sangue che potrebbe risultare decisiva nell’indagine. L’omicidio, sarebbe quindi avvenuto nella proprietà del sessantenne che avrebbe cercato in qualche modo di coprire le tracce pulendo il luogo dell’aggressione e sgozzando anche una gallina per confondere eventuali tracce rimaste. Stamane sarà eseguita anche l’autopsia sulla salma di Novati.