
I volontari della Croce Rossa di Codogno davanti al quartier generale di viale Dei Mulini
"Abbiamo avverito un gemito della mamma e sentito subito “wee wee”, è stato davvero emozionante". I volontari della Croce Rossa di Codogno nella notte di ieri, alle 3,11, mentre trasportavano in ospedale una partoriente hanno fatto nascere il suo bimbo, Matteo, sull’ambulanza. E ricordano con grande felicità i concitati momenti. La mamma, una 31enne di origini nigeriane, vive a Maleo e per lei era il terzo parto. Il marito era rimasto a casa con gli altri figli, ma aveva chiesto alla sorella di raggiungere la consorte all’ospedale Maggiore di Lodi. La 31enne, al terzo parto, ha accusato le ultime spinte sul mezzo di soccorso. I volontari della Croce Rossa di Codogno, due donne più l’autista, hanno fermato il veicolo all’altezza di Cavacurta e fatto nascere lì il piccolino. Tutto è andato per il meglio e dopo le prime operazioni, per permettere il ricovero e le cure di mamma e bimbo, il soccorso sanitario ha ripreso il viaggio. "Siamo arrivati a Maleo e la ragazza aveva già contrazioni ogni 2 minuti. Quindi la situazione era chiara e abbiamo fatto intervenire subito l’automedica. Una volta messa in ambulanza la partoriente, alla rotatoria di Cavacurta, ha avuto una doglia e si è sentito subito piangere. Un parto veloce, il bambino è nato bellissimo, lei è stata bravissima e noi eravamo emozionati e al settimo cielo. Avevamo già raggiunto, con l’ambulanza, altre signore incinta, ma nessuna ha mai partorito davanti ai nostri occhi" proseguono.
Una volta arrivati all’ospedale Maggiore di Lodi, soccorritori, genitore e nascituro, sono però rimasti bloccati, per un guasto, in ascensore. Si è cercato di mantenere comunque un clima sereno e mettere a proprio agio, per quanto possibile, la donna che, già, sull’ambulanza, aveva vissuto una vera e propria avventura e si teneva vicino il bimbo, cercando un po’ di tranquillità. "Siamo rimasti bloccati in ascensore: abbiamo premuto il tasto del quinto piano ma, subito, è rimbalzato. Siamo stati chiusi 10 minuti. Ci hanno liberati rapidamente grazie al pulsante di allarme – testimoniano ancora –. La situazione era delicata: bimbo appena nato e mamma che doveva ancora espellere la placenta. Ma sono stati tutti bravissimi, il bimbo si ciucciava il dito in ascensore e si sentiva il rumore". "Dall’ascensore ci hanno fatti uscire i pompieri – concludono –: si era alzato di 5 centimetri e loro hanno preso la barella. Una volta in reparto, c’è stata una calorosa accoglienza, i sanitari hanno messo il piccolo al caldo e visitato e fatto espellere la placenta alla sua mamma".