CARLO D'ELIA
Cronaca

Maurizio Milani, il comico triste: "Le mie terre disperate"

Dalla sua Codogno, l'attore teatrale e scrittore in questi mesi ha vissuto l’emergenza non senza preoccupazioni

L’attore, comico e scrittore Carlo Barcellesi, in arte Maurizio Milani

Cofogno (Lodi), 3 giugno 2020 - «Si dice che tutto si trasforma in farsa, anche le tragedie: questa volta è diverso, su quello che è successo non riesco a scherzare". Maurizio Milani, pseudonimo di Carlo Barcellesi, 59 anni, comico, attore teatrale e scrittore, che dalla sua Codogno, il "luogo simbolo" – come lo ha definito ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – dell’epidemia, in questi mesi ha vissuto l’emergenza non senza preoccupazioni.

Maurizio, ha seguito la visita del Capo dello Stato? "Sono stato dietro le transenne per un po’. Poi sono andato a casa, si vedeva meglio in tv. Voglio essere sincero: avremmo fatto volentieri a meno di tutta questa vicenda. Siamo lusingati della presenza di Mattarella, ma per noi è stata una tragedia immane". Quali sono i simboli di questa pandemia? "Senza dubbio il nostro cimitero. Un monumento imponente per una cittadina di appena 16mila abitanti. Una facciata enorme, apprezzata da tutti, come si è visto bene in televisione. Abbiamo anche la piazza principale, meta di giornalisti e di tanti collegamenti da tutto il mondo. E poi i santi. Noi codognesi in questi mesi ci siamo rivolti tantissimo a San Biagio, nostro Santo patrono, e a Santa Francesca Cabrini, che a Codogno è nata". Che ricordo si porterà dentro? "Codogno sembrava The Truman Show. Code interminabili davanti a ogni genere di attività commerciale. Il centro, soprattutto via Roma, deserta e percorsa solo da giornalisti. I giorni della zona rossa del 24 febbraio col divieto di uscire dal proprio comune si è rischiato di impazzire. Tra sirene di ambulanze ed esercito a presidiare i confini". Un comico è abituato a sdrammatizzare. Un giorno riusciremo a superare tutto questo, a esorcizzarlo? "Solo a Codogno ci sono state quasi 300 vittime. Ci sono figli che hanno perso entrambi i genitori insieme. No, non è possibile scherzarci su. La gente dava un po’ i numeri a un certo punto. Abbiamo avuto tanta paura, non c’è dubbio. Ora Codogno sta provando a risollevarsi, ma non è facile. Il tessuto produttivo ha bisogno di una maggiore spinta per rilanciarsi". ©