Cavenago D’Adda (Lodi), 15 novembre 2024 – La vittima del drammatico schianto, tra Vespa e furgone, avvenuto a Cavenago D’Adda, sulla provinciale 26, alle 5.50 del 15 novembre 2024, è Mauro Tresoldi.
Il vespista 56enne abitava a Turano Lodigiano, è un ex sindacalista ed ex dipendente della Croce rossa e negli ultimi anni lavorava come cancelliere al Tribunale di Lodi. In passato l’uomo è stato anche in politica, come consigliere comunale del suo paese. Ha sempre vissuto portando avanti forti ideali e coinvolgendo giovani e non più giovani nelle più svariate attività, avventurose, come tour in Vespa in tutta Italia, o solidali. Faceva parte dell’associazione Nebbie del drago, che organizza eventi come la Befana e attività laboratoriali.
Arricchiva sempre la pagina Facebook "Vespeggiando” nel mondo, pubblicando i racconti dei suoi bellissimi viaggi che, a volte, avevano scopo benefico, come ad esempio la consegna, in qualità di ambasciatore Unicef, di Pigotte in Meridione. Era un attivo esponente del Vespa club Lodi. Aveva moglie e figli, cui non ha mai mancato di dare affetto. Tutto il Lodigiano piange questa figura carismatica che ha fatto tanto bene agli altri. “Bastava una telefonata e Mauro correva da te” ricordano gli amici affranti.
A settembre Tresoldi era stato tra i più attivi partecipanti del Tour dei Castelli, una riuscitissima manifestazione proposta dal Vespa club di Retegno. Tresoldi nel 2023, dopo l’annuncio al 74esimo congresso nazionale di Pontedera aveva sostenuto il progetto “Vespa patrimonio culturale italiano”, invitando a firmare la petizione utile a ottenere che la Vespa venga riconosciuta dallo Stato come espressione profonda della storia, cultura e arte del Paese.
Nel 2021 l’ex crocerossino era andato da solo in Vespa, fino a Capo Nord. Aveva 53 anni. Voleva dare un segnale forte dopo i divieti imposti dalla pandemia. Periodo che aveva limitato i rapporti sociali, le attività e la vita delle persone. Era stato un segnale di ripresa, apprezzato anche da molti imprenditori e dai ragazzi. Non si era dimenticato di portare con sé le letterine dei bambini lodigiani e di consegnarle direttamente a Babbo Natale, a Rovaniemi, in Polonia.