
I ragazzi coinvolti nel progetto
Lodi, 8 novembre 2015 - Per i profughi avere un lavoro significa ottenere un passaporto per iniziare una nuova vita nel nostro Paese. Per questo la società Alpa srl, che da luglio ha in gestione la struttura di accoglienza di via Nazioni Unite a Lodi Vecchio, ha sempre cercato di dare una possibilità occupazionale ai ragazzi che risiedono nel centro. Ecco allora l’occasione per dieci ospiti del Lodivecchio Hotel di poter partecipare al corso di formazione per diventare saldatore meccanico. Sette nigeriani, due originari del Senegal e uno dall’Afghanistan, tutti con poco più di 20 anni, non vedono l’ora di indossare tute, guanti e mascherine di protezione.
Il progetto è stato totalmente finanziato dalla multinazionale austriaca Voestalpine Böhler Welding, presente anche in Italia con una sede a Milano e un centro di produzione a Cittadella, in provincia di Padova. L’azienda, principale fornitore nel campo della produzione di energia e trasporti, ha scelto i richiedenti asilo della struttura di Lodi Vecchio per far partire un progetto che porterà alla formazione di operai specializzati e il rilascio del patentino di saldatore, valido in tutta Europa. Il diploma, al termine delle tre settimane di corso, verrà consegnato dopo l’esito positivo della prova pratica. Della formazione si occuperà l’Istituto italiano della saldatura che ha sede a Legnano.
"L'azienda è molto contenta di poter aiutare questi ragazzi – spiega Vittorio Carucci di Voestalpine Böhler Welding –. Come gruppo abbiamo già investito 12 milioni di euro per la formazione e l’accoglienza di numerosi migranti in Austria. Il progetto di formazione, che durerà dal 30 novembre al 18 dicembre, sarà il primo in Italia. Ci saranno prove teoriche e pratiche per formare i profughi al lavoro di saldatore. Il diploma, che verrà consegnato dall’Istituto italiano della saldatura, è un ottimo punto di partenza. Un titolo che servirà ad aiutare questi ragazzi a trovare un posto di lavoro. Si tratta di una buona opportunità. Sappiamo che le realtà italiane sono alla ricerca di circa 10mila figure professionali in questo settore. I profili dei ragazzi verranno inseriti in una rivista specializzata che verrà consegnata a tutte le aziende del settore".
Si respira grande entusiasmo nel centro di accoglienza di via Nazioni Unite. Tra gli ospiti, circa una quarantina, la voglia di ripartire è tanta. In questi mesi quasi tutti hanno partecipato alle iniziative promosse dai coordinatori della struttura che li sta accogliendo. Sedici africani continuano con successo a ripulire, da foglie e cartacce, i marciapiedi del piccolo paese alle porte di Lodi. Tre volte alla settimana (lunedì, mercoledì e venerdì) dalle 9 a mezzogiorno, due squadre da otto si occupano della pulizia delle strade. Scope e palette alla mano i ragazzi, tutti con meno di 25 anni, collaborano, fianco a fianco, con gli operatori di Linea Gestioni. Per questo la struttura di Lodi Vecchio è senza dubbio tra le migliori del Lodigiano – e forse della Lombardia – in termini di qualità di servizi e capacità di sfruttare la convenzione siglata con la Prefettura per favorire l’inserimento sociale e lavorativo degli ospiti. "I ragazzi hanno tanta voglia di fare - spiega Salvio Cianciabella, uno dei coordinatori del Lodivecchio Hotel –. Hanno accolto con entusiasmo tutte le nostre iniziative. Tutti stanno studiando anche la nostra lingua. Importante è riuscire ad integrarsi nella comunità dove vivono".