PAOLA ARENSI
Cronaca

Morto schiacciato a 18 anni perché la macchina agricola perde un pezzo: “Mancano controlli e ispettori”

Il giovane Pierpaolo Bodini, assunto un anno fa, era sdraiato per un intervento di manutenzione. Sequestrato il mezzo. L’incidente è avvenuto davanti a un collega ora sotto choc

Pierpaolo Bodini, il 18enne morto in un campo agricolo del Lodigiano

Brembio (Lodi) – Aveva appena 18 anni Pierpaolo Bodini, morto schiacciato da un macchinario nelle campagne di Lodi. "Stava facendo quello che più amava", ha detto, quasi urlato, sconvolta tra le lacrime, la madre Monica Boccardi, davanti ai cancelli dell’azienda che aveva assunto il figlio un anno fa. Chiedeva ai sindacalisti della Cgil di togliere lo striscione affisso ai cancelli dell’azienda Bassanetti di Brembio con il quale denunciavano l’ennesima tragedia sul lavoro. Implorava di rispettare il suo dolore.

L’incidente è avvenuto giovedì mattina: secondo una prima ricostruzione, quando ha perso la vita, il ragazzo era impegnato nella manutenzione di una seminatrice. Il 18enne si trovava a terra. Un perno all’improvviso si è staccato e lo ha colpito, uccidendolo sul colpo. È successo davanti agli occhi di un collega di 20 anni, soccorso per lo choc.

La Procura di Lodi non ha disposto l’autopsia sul corpo e ha restituito la salma alla famiglia, per consentire il funerale del ragazzo. Il macchinario è stato invece sequestrato per consentire all’Ats Milano di svolgere accertamenti. La volontà è quella di cercare di capire se avesse qualche guasto o se qualche pezzo fosse stato assemblato male tanto da causare l’incidente mortale.

La morte del giovanissimo operaio agricolo di Brembio, che lascia anche papà Leandro, panificatore industriale del paese, e la sorella 19enne, ha scosso la comunità del Basso Lodigiano. "Lavorava qui da un anno – dice la sindaca Oriana Ghidotti –, aveva deciso di dedicarsi alla terra, in campagne come le nostre, dove persone come Pierpaolo sono molto preziose, perché l’agricoltura qui è ancora una fonte di reddito per tanti. Una grande perdita. Pierpaolo aveva una passione sana e merita il nostro rispetto. Siamo tutti sconvolti e dichiareremo il lutto cittadino".

Una parola anche per i proprietari dell’azienda agricola: "Dispiace anche per loro, qui ci conosciamo tutti e il dolore è comune. Sono sconvolti". Sui social il 18enne postava spesso immagini di mezzi agricoli e macchinari. Fin da bambino il sogno di ’Bodo’ era quello di lavorare in questo settore. Una passione che lo ha tradito.

La Cgil di Lodi, dopo aver rimosso lo striscione, "per rispettare la comprensibile volontà della madre", ha rimarcato di essere lì per solidarietà "ai familiari, al giovane lavoratore, morto in tenera età". C’erano i sindacalisti Guido Scarpino e Matteo Morganti: "Accade sempre di peggio, se ne deve parlare. Siamo arrivati subito per denunciare una strage che non accenna a fermarsi. Mancano controlli, formazione, ispettori e sanzioni incisive. Soprattutto in agricoltura, che registra 8.000 incidenti l’anno, di cui 300 mortali". "È un fenomeno grave in un settore complicato – ha detto Scarpino –, dove si movimentano carichi pesanti, si rischia nell’irrigazione e nella coltivazione dei campi, ma anche nella manutenzione dei mezzi". I funerali saranno domani alle 14.30 a Borghetto Lodigiano, nella chiesa di San Bartolomeo Apostolo.