Lodi - La Casa San Giacomo, che a Lodi garantisce la prima accoglienza femminile, ha inventato per Natale una fiaba speciale. L’hanno scritta e disegnata le operatrici e le ospiti grazie al progetto di fotografia e narrativa sociale “Una luce per la pace“, proposto dall’associazione “Psicologi per i popoli“ con il patrocinio del Comune.
Nel laboratorio di fotografia e nella stesura del racconto sono state coinvolte nove donne provenienti da Mali, Tunisia, Ghana, Costa D’Avorio, Camerum e Italia che, nonostante parlino lingue diverse, hanno collaborato al meglio. Dopo la timidezza iniziale, le partecipanti hanno dato vita a una fiaba, impressa su fogli colorati, di umanità e solidarietà femminile, molto vicina al loro vissuto, nel segno dell’integrazione.
A Fombio i ragazzini del Basso Lodigiano hanno portato avanti le tradizioni natalizie supportati dai loro insegnanti. "Quest’anno finalmente, dopo due anni difficili, abbiamo potuto godere di un momento unico per stare insieme – spiegano le maestre della scuola d’infanzia Don Zeno di Fombio – Di fronte all’intolleranza, al fanatismo religioso e alle reciproche chiusure razziali la scuola ha reagito con un messaggio di pace e amore". Ovvero un presepe vivente, ballato e ritmato dai bimbi, sotto il porticato dell’oratorio. Hanno partecipato all’evento la dirigente dell’istituto comprensivo di Codogno Cecilia Cugini e il sindaco di Fombio Davide Passerini.
A Codogno invece e precisamente all’Ambrosoli, scuola superiore, la preside Antonia Rizzi commenta l’albero di Natale a tema. "Grazie ai creativi della nostra officina meccanica, abbiamo qualcosa di originale", dice mostrando un albero verde, adornato con palline colorate il cui tronco è costituito da pneumatici di diverse misure, a scalare, dipinti di verde. A Guardamiglio, alla Torretta, un altro albero speciale formato da centinaia di mattonelle realizzate a punto granny da Auser. Per vederlo c’è tempo fino all’8 gennaio.