
Irene Cetin, direttore del Dipartimento donna, mamma e neonato dell’Asst Fatebenefratelli Sacco, nel convegno dell’Asst di Lodi sulla natalità si è complimentata per l’assistenza in sicurezza offerta alle donne lodigiane in emergenza. "I rischi di una gravidanza che si complica da infezione da Covid aumentano la mortalità materna - ha affermato –, l’accesso alla terapia intensiva, il rischio di parto pre termine (taglio cesareo in emergenza o travaglio spontaneo prima del tempo), il rischio mortalità dei bambini in utero (aumentato drasticamente) e anche neonatale. Le paure sono giustificate". È quindi capitato, in tutto il mondo, che la donna non andasse in ospedale per paura e non le siano quindi stati riconosciuti determinati problemi. "Soprattutto in Paesi poveri. Ma anche nel Milanese e nei nostri territori si ha paura – ha precisato –. Al Buzzi il 6% delle donne non sono andate al Pronto soccorso e i controlli ecografici in ospedale sono diminuiti, si andava in strutture esterne. Molte hanno rinunciato al corso pre parto". Per far sentire sicure le donne in genere, è intanto partita l’Area rosa dell’ospedale di Codogno (dopo la chiusura del punto nascite nel 2018, "temporanea per mancanza di personale" come aveva assicurato allora l’Asst) e sarà ampliata. Lo ha annunciato il direttore generale Asst Lodi Salvatore Gioia, con Roberta Giacchero, direttore del Dipartimento materno infantile. Oggi, in provincia, si partorisce solo nell’ospedale Maggiore del capoluogo. "L’area rosa di Codogno è però un’area che offre servizi ambulatoriali, diagnostici terapeutici e assistenziali. Nasce per rispondere ai bisogno di salute della donna in gravidanza, della mamma e del bambino" ha chiarito Giacchero. Ci lavora una equipe multidisciplinare a prevalenza ostetrica, con diversi tipi di ambulatori per ogni specializzazione. Si aggiungono uno spazio allattamento e corsi di preparazione al parto, ma vengono anche garantiti corsi di disostruzione e altro on line. "Che speriamo tornino presto in presenza" ha ribadito la dottoressa. Il consultorio ha la presa in carico delle famiglie con attività psicologica, sociale ed educativa. Ma sono previsti ampliamenti. "Creeremo un’area tutta dedicata alla donna, con ambulatori per ogni fase della sua vita, anche la menopausa, ampliando screening e punti di ascolto per violenza e dipendenze" ha insistito Ghiaccero.
Le ostetriche, per stare vicine alle donne, hanno potenziato la tradizionale comunicazione non verbale, più difficile da garantire sotto i dispositivi di protezione. Intanto i papà sono tornati in sala parto, i parti in acqua sono di nuovo consentiti, i reparti sono stati potenziati. C’è stata la ripartenza della "sorveglianza ostetrica on line" e una ripresa degli incontri individuali. Alessandra Locatelli, assessore regionale alla Famiglia, nel convegno ha ribadito che "le istituzioni sono al fianco del terzo settore, tutte le proposte vanno messe a sistema". Si va dai Nidi gratis, per le famiglie lombarde a basso reddito, allo stanziamento di 32,4 milioni di euro con il bando ‘Protezione Famiglia’, volto a supportare le famiglie con figli minori. In pochi giorni domande da 72 mila famiglie. Paola Arensi