
di Paola Arensi
Fabbrica della multinazionale chiusa a dicembre 2018 a Guardamiglio e pagamento delle spettanze di legge non ritenuto congruo, il Tribunale di Lodi ha dato ragione a sindacato Film Cisl Pavia Lodi, ufficio legale Cisl e lavoratori in una causa contro l’Inps. All’epoca, nel sito del colosso danese Nilfisk specializzato nelle macchine per la pulizia, era arrivato l’annuncio choc di 97 esuberi. Era stato ottenuto un accordo col Ministero per la cassa integrazione di un anno e poi per incentivare la ricollocazione dei dipendenti.
Ma, in base alla legge di bilancio 2018 e al “bonus ricollocazione”, chi avrebbe accettato proposte alternative di lavoro avrebbe ricevuto il 50% della cassa integrazione straordinaria risparmiata, a chiusura dell’anno stabilito. "Poi però sono stati presi in giro i lavoratori che, vista l’opportunità, noi stessi avevamo esortato a ricollocarsi rapidamente, invece di stare sul divano – spiega il sindacalista Cisl Giuseppe Rossi –. Ma l’Inps aveva riconosciuto solo i periodi di lavoro a tempo indeterminato". Qualcuno ha preso il dovuto, alcuni nulla, alcuni cifre irrisorie come 24 euro, 7 euro, 60 euro. Su somme mensili che erano variabili in base alle storie di ognuno. E anche i datori di lavoro che hanno assunto gli ormai disoccupati avrebbero dovuto percepire la metà della cassa non usufruita. Ritenendola un’assurdità, che stravolgeva la “razio” della legge, si è avviata una causa legale pilota "di cui ora potranno avvalersi anche gli altri" insiste. "Con la sentenza di giovedì hanno confermato in particolare che l’Inps non aveva tenuto conto, nel conteggio, dei periodi di lavoro che il lavoratore aveva effettuato come interinale e occasionale. Ora saranno restituite le somme. Sono cifre anche considerevoli" conclude Rossi.