REDAZIONE LODI

"Non distruggete il silos dell’ex consorzio agrario"

Lodi Comune Solidale si rivolge direttamente alla famiglia Caprotti "attenta a questo tipo di temi"

"Risparmiate il silos dalla distruzione". L’appello accorato per salvare il ‘simbolo più vistoso’ dell’ex Consorzio Agrario, tra la stazione e il centro storico, è rivolto direttamente da Lodi Comune Solidale "alla famiglia Caprotti, proprietaria di Esselunga, che alcuni ci dicono essere attenta alle tematiche ambientali e culturali". Nell’area, infatti, verrà realizzato un supemercato del noto marchio, nonostante la battaglia condotta da un comitato trasversale contrario all’insediamento in un quartiere così centrale "di un megastore che trasformerebbe tutta la viabilità della città, con l’intensificarsi del traffico, dell’inquinamento e di disagi per tutti i cittadini, oltre all’ulteriore chiusura di esercizi commerciali, contribuendo alla desertificazione del centro cittadino, in un periodo già critico".

"Come Lodi Comune Solidale – scrive Giorgio Daccò – abbiamo presentato un’osservazione perché si salvi dalla distruzione almeno l’edificio del silos, per poi dargli una destinazione pubblica, come casa per le associazioni cittadine, luogo per smart o coworking, sede di iniziative culturali e ricreative. Non confidiamo, certo, nella giunta Casanova"; da qui l’appello diretto alla famiglia Caprotti.

"Proprio i leghisti, che si dicono così rispettosi delle nostre origini, vogliono buttare giù anche il caratteristico silos per le granaglie, con la perdita della memoria di un’istituzione legata alla vocazione agricola del nostro territorio", rimarca Lodi Comune Solidale, continuando "la brutta tradizione lodigiana che portò all’abbattimento di Porta d’Adda, di diverse chiese, del teatro Verdi", anziché rivalutare l’edificio storico del Consorzio, "come hanno fatto a Milano col Mudec, o alla Fondazione Prada, recuperando ex strutture industriali". L.D.B.