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Il 61enne Roberto "Rambo" Bolzoni è stato trovato morto nella sua auto. Sul suo corpo numerose coltellate
Lodi – Si terrà oggi alle 14 l’interrogatorio di garanzia di Roberto Zuccotti e Andrea Gianì, in carcera a Lodi con l’accusa di aver ucciso Roberto ‘Rambo’ Bolzoni. Zio e nipote, 48 e 29 anni, frequentavano la sala Snai di Lodi, come il sessantunenne trovato accoltellato nella sua Golf Bianca, ferma in piazza Omegna e chiusa dall’esterno. Decisiva, un’impronta digitale del 48enne, che ha precedenti per spaccio, ritrovata sull’auto. L’analisi dei filmati delle telecamere del centro scommesse hanno confermato la presenza sulla Golf dei due fermati. I video mostrano infatti Zuccotti e Gianì salire nell’auto assieme alla vittima, verso le 18.30 del pomeriggio di domenica 16 febbraio. Da quel momento non si è più avuta alcuna notizia di Bolzoni.
La moglie, una donna di origini cinesi, cameriera da anni in un ristorante di cucina asiatica, aveva denunciato la scomparsa. Martedì pomeriggio, la tragica notizia. È stata proprio la donna a notare l’auto, mentre passeggiava col cane. All’interno del veicolo, il marito giaceva immerso in una pozza di sangue, dovuta alle trentasette ferite da taglio ritrovate sul suo collo, sulla parte destra del volto e sullo sterno. Al momento, la donna, che soffre di diverse patologie cardiache, si trova ancora ricoverata in ospedale a causa di un malore seguito al ritrovamento.
Gli inquirenti proseguono nelle indagini, mirate a rintracciare i gli oggetti che la vittima aveva con sé: cellulare, portafoglio, un anello e una collanina d’oro, oltre alle chiavi dell’auto. Sono state invece sottoposte all’analisi della scientifica le scarpe dei due uomini che presenterebbero diverse macchie di sangue, riconducibili a quello presente all’interno del veicolo. E sembra che la vettura, dopo aver lasciato la sala scommesse, sia sempre rimasta parcheggiata in piazza Omegna.
Le accuse riguardano l’omicidio e la rapina del sessantunenne lodigiano. Oggi, sarà il giudice per le indagini preliminari a verificare la legittimità dell’arresto e la misura cautelare per Gianì, residente a meno di un chilometro dall’appartamento della vittima, e Zuccotti. Il 29enne, fa sapere il legale Alessandro Corrente: “Si professa innocente. Ammette di essere salito nell’auto di Bolzoni con lo zio, tanto è vero che ci sono i video, ma si dichiara completamente estraneo dalla vicenda”. Ad assistere Zuccotti durante l’interrogatorio sarà invece l’avvocato Andrea Arcidiacono. Il 48enne, vedovo da tempo, vive con i due figli a Crespiatica. I due accusati, entrambi disoccupati, potrebbero davvero avere agito per rapina. Nel centro Snai non sono state registrate vincite la domenica della scomparsa e sembra che i tre avessero rapporti amichevoli. Smentita l’ipotesi che si sia trattato di un regolamento di conti per debiti di gioco.