CARLO D’ELIA
Cronaca

Organico ridotto a ortopedia, il medico: "La qualità resta alta"

Codogno, la testimonianza di De Santis: organico passato da 13 a 6 in un anno, ma si fa il massimo

L’ingresso dell’ospedale Maggiore di Lodi

Codogno (Lodi), 21 gennaio 2021 - «Sono tanti i sacrifici che i colleghi ortopedici rimasti stanno facendo per tenere in piedi questo unico reparto garantendo cure di alta qualità e fornendo con dedizione e soprattutto con le risorse attualmente disponibili, le risposte alle richieste della utenza di Lodi e della Bassa". Sergio De Santis, per oltre tre anni ortopedico degli ospedali di Lodi e Codogno, che da un paio di mesi ha lasciato il suo posto nell’Azienda lodigiana, ha deciso di raccontare il duro lavoro che i suoi colleghi stanno affrontando per garantire la continuità di servizio nei presidi lodigiani.

"Per fare chiarezza – dice – e rassicurare in parte anche i residenti della zona sul livello di servizio in ogni caso garantito". Da oltre un mese, infatti, manca un ortopedico in Pronto soccorso a Codogno. Una situazione, che trae origine a novembre, dovuta alla carenza di personale nel presidio della Bassa e che ha obbligato l’Asst a puntare tutto sull’ospedale di Lodi con conseguente obbligo per i pazienti con fratture di essere trasferiti in ambulanza da Codogno verso l’ospedale Maggiore. "La richiesta dell’ospedale di Codogno è mediamente di 1-2 consulti ortopedici al giorno contro gli 8-10 di Lodi con picchi sopra i 20 - spiega l’ortopedico De Santis -. Nessuno nega che sia disagevole per una persona che ha bisogno di cure doversi spostare e fare 30 minuti di strada per fare una consulenza, ma con questa carenza di personale non è possibile garantire la presenza stabile di un ortopedico in ospedale a Codogno. L’Azienda ospedaliera di Lodi ha bandito nell’ultimo anno 4 concorsi per poter sopperire a questa carenza di personale ma questi concorsi sono stati infruttuosi". A pesare, ovviamente, è la carenza cronica di personale. In un solo anno, infatti, l’Asst di Lodi ha visto ridursi di oltre la metà il numero di medici nel reparto.

«Nel corso di un solo anno l’organico della Ortopedia di Lodi e Codogno si è ridotto da 13 a 6 elementi – sottolinea de Santis –. Fino a un anno fa il servizio di Ortopedia e traumatologia dell’ospedale di Codogno era garantito dalla presenza di quattro ortopedici nei giorni feriali e uno nei festivi. Vista la grave carenza di personale per garantire le attività di base di una sola unità operativa ortopedica la scelta è stata quella di centralizzare sulla sede di Lodi le attività. In questa sede oltre ad avere più posti letto ci si può avvalere tutti i consulenti medici delle altre discipline. Tutti ci auguriamo che presto possa riaprire il reparto di ortopedia del presidio di Codogno ma fino ad allora possiamo solo sostenere i colleghi ortopedici che stanno portando avanti in 6 il carico di lavoro di due ospedali".