PAOLA ARENSI
PAOLA ARENSI
Cronaca

Ospedale nella rete regionale. In aumento i traumatizzati che si affidano al Maggiore

Circa 1.400 le operazioni totali a Lodi: il 30% riguarda questi pazienti. Il primario: abbiamo salvato anche un uomo incornato da un toro.

Pietro Bisagni direttore del Dipartimento Chirurgico e primario della Chirurgia Generale dell’ospedale di Lodi

Pietro Bisagni direttore del Dipartimento Chirurgico e primario della Chirurgia Generale dell’ospedale di Lodi

Da quando l’ospedale Maggiore di Lodi è entrato nella Rete Traumi di Regione Lombardia, sono aumentati i pazienti traumatizzati che si affidano all’ospedale. Ogni anno sono circa 1.400 gli interventi della struttura di Chirurgia Generale. Non tutti, ovviamente, sono di chirurgia maggiore: il 40-50% interessa patologie minori (ernie e colecisti, ad esempio); poi c’è un 20% dell’attività che è chirurgia oncologica e un 30% chirurgia d’urgenza che interessa pazienti traumatizzati. Il 5% di queste persone ha subito un trauma maggiore. L’ospedale di Lodi è, da quasi tre anni, parte integrante della Rete Traumi di Regione Lombardia ed è riconosciuto Centro Trauma di Zona, presidio, cioè, in cui sono disponibili 24 ore su 24, per 365 giorni all’anno, tutte le risorse necessarie a trattare in modo definitivo le lesioni traumatiche (tranne quelle neuro traumatologiche, per l’assenza della Neurochirurgia).

L’Azienda socio-sanitaria territoriale di Lodi ribadisce che, "nei Paesi sviluppati, la prima causa di decesso, nelle prime quattro decadi di vita, è determinata da un trauma, cosiddetto, maggiore cioè una condizione che comporta un serio rischio di sopravvivenza. Sono traumi provocati da atti di violenza; dovuti a incidenti stradali, a cadute, a incidenti sul lavoro in cantiere, industrie e in agricoltura: "Mi ricordo di aver operato, qualche tempo fa, un uomo incornato da un toro, con un serissimo sfondamento toracico. Il sollievo fu stabilizzarlo e salvarlo" racconta Pietro Bisagni, direttore del Dipartimento Chirurgico e Primario della Chirurgia Generale dell’Ospedale di Lodi. "Per noi questa attenzione significa impegnarsi in modo decisivo nella gestione del trauma importante. Cruciale è operare per garantire ai pazienti ogni chance possibile di vita" insiste. Ma come ci si fa trovare pronti? "Disponibilità garantite da più specialisti chirurgici, di emergenza urgenza, come i professionisti del Pronto Soccorso e di rianimazione – elenca –. Figure che condividono la cultura della gestione del trauma, le cui competenze, favoriscono l’analisi delle priorità cliniche e consentono di comprendere precocemente, per intervenire in poco tempo e in modo efficace, le lesioni più gravi, quelle che rappresentano il rischio maggiore per il paziente".