MARIO BORRA
Cronaca

Il cantiere del polo museale mai avviato: tutto fermo da tre mesi all’ex ospedale Soave di Codogno

I lavori, consegnati formalmente dal Comune il 18 ottobre, non sono partiti. Dopo un primo sollecito l’amministrazione pensa alla risoluzione del contratto

L’ex ospedale Soave dovrebbe diventare un polo museale di livello sovraprovinciale

L’ex ospedale Soave dovrebbe diventare un polo museale di livello sovraprovinciale

Codogno (Lodi), 12 gennaio 2025 – Il cantiere del primo lotto di riqualificazione dell’ex ospedale Soave sta diventando un mistero. La formale consegna dei lavori alla ditta che ha vinto l’appalto, la Imperial srl di Roma, è avvenuta il 18 ottobre ma da allora è calato il silenzio attorno allo splendido edificio di viale Gandolfi: nessun operaio si è fatto vivo e l’intervento non è mai decollato. Il Comune fa sapere che il tempo è quasi scaduto: sono passati infatti 83 giorni da quando l’impresa avrebbe dovuto iniziare e, da contratto, ne avrebbe in totale 150. Dopo una prima lettera di sollecito per i ritardi sui lavori, ora l’amministrazione municipale intende passare a una formale diffida: o l’impresa fa decollare il cantiere entro sette-dieci giorni oppure si inizierà l’iter, secondo il codice degli appalti, per arrivare alla risoluzione del contratto. 

La posta in gioco

L’impresa sembra avesse cercato, in queste settimane, di trovare un’azienda per subappaltare i lavori, ma la situazione non è cambiata. L’appalto aveva un valore di 370mila euro comprensivi di costi di manodopera e di oneri di sicurezza su un totale di risorse a disposizione del Comune pari a 500mila euro, frutto di un contributo regionale. Si tratta della prima tranche di lavori per far decollare l’ex ospedale settecentesco in polo museale di livello sovraprovinciale. 

L’intervento

Con la prima porzione degli interventi, l’obiettivo è di ripristinare le facciate sud sul cortile interno così come per quella del corpo sud-ovest, di costruire una nuova passerella pedonale che collega uno degli ingressi direttamente alla biblioteca, di rendere decoroso il pronao d’ingresso, di costruir ex novo la cancellata, esistente all’inizio del 1900 ma successivamente rimossa e sostituita da una rete metallica, di rendere funzionale il giardino storico con un’area pavimentata e di recuperare le linee pittoriche della cappella Santi Giuseppe e Carlo.

Ad oggi c’è però una grana in più: il cancello principale è stato abbattuto l’8 dicembre scorso da una macchina impazzita e si sta ancora attendendo la liquidazione da parte dell’assicurazione. In un secondo momento si darà seguito al successivo lotto già finanziato con fondi emblematici per un importo di 908mila euro.