CARLO D'ELIA e LAURA DE BENEDETTI
Cronaca

Lodi e Codogno: si allargano i focolai degli ospedali

Escalation di contagi tra il personale sanitario: cinquanta positivi fra medici e infermieri

L’ingresso del Pronto soccorso del Maggiore a Lodi

L’ingresso del Pronto soccorso del Maggiore a Lodi

Lodi, 5 dicembre 2020 - Erano 83, ieri sera, di cui ben 50 tra medici e infermieri, i casi ufficiali di persone risultate contagiate dal Covid a causa del focolaio che ha intaccato due reparti ritenuti “verdi“ nell’Ospedale Maggiore di Lodi, focolaio che si è poi esteso anche a Codogno. A Lodi è stata disposta la chiusura del reparto di Medicina fino a mercoledì per la disinfenzione. I casi accertati, secondo i numeri forniti ieri sera da Asst, sono di 50 operatori sanitari positivi al tampone tra Lodi e Codogno, tra i quali 20 medici e 30 infermieri, compresi i 6 di mercoledì.

Di questi 50 circa 20-25, secondo fonti sindacali, sarebbero dei reparti dell’ex Riabilitazione cardiologica, Medicina e Chirurgia a Codogno. Più ridotti, ma comunque significativi, i nuovi contagi, ieri, tra i pazienti a Lodi: 9 persone, dichiara l’Azienda, di cui 5 ricoverate in Medicina e 4 in Cardio-Pneumologia, che vanno ad aggiungersi alle 24 individuate durante una serie di tamponi di controllo tra il 26 e il 27 ottobre. Per loro Asst ha disposto il trasferimento nel reparto “Day service“ trasformato temporaneamente in area Covid.

In particolare l’Asst ha voluto liberare completamente e chiudere il reparto di Medicina, che riaprirà solo mercoledì, dopo una sanificazione completa che prenderà avvio questa mattina. Stessa procedura prorammata anche per la Cardiologia. Asst ha già avviato e calendarizzato, fa sapere, anche il tamponamento del personale esterno dei due reparti, dagli addetti alle pulizie ai portantini.

Ieri fino a sera, i vertici Asst sono stati impegnati nell’audit interno "per una migliore comprensione di quanto accaduto" e per "valutare misure aggiuntive ancora più stringenti a tutela dei pazienti e del personale", dal Pronto soccorso a reparti. Benché la maggior parte degli 83 contagiati risulti asintomatica, a preoccupare sono i 50 tra medici e infermieri in quarantena, quando già si fa fatica a trovare personale coi bandi aperti per nuovi reclutamenti . Durante la prima ondata l’Asst aveva dovuto fare ricorso all’Esercito, che già gestisce il punto prelievi al Ptp.