La moglie e il figlio di Mario Cattaneo ieri sono tornati in aula per testimoniare davanti ai giudici milanesi, su fatti avvenuti sei anni fa, nel processo d’appello a carico dell’oste di Casaletto Lodigiano che fu assolto in primo grado a Lodi per la morte di Petre Ungureanu, un ladro che assieme a complici era entrato per rubare nella sua trattoria. Erano già stati ascoltati nel processo di primo grado e, riconvocati a Milano, ieri hanno ribadito in aula la loro versione. Nella prossima udienza, a luglio, verrà riascoltato anche un vicino di casa. Non è stata disposta, invece, una nuova perizia balistica. L’episodio risale alla notte tra il 9 e il 10 marzo 2017. Cattaneo, indagato per omicidio colposo per eccesso di difesa, era stato assolto a Lodi con formula piena il 24 gennaio 2020.
Secondo il giudice di primo grado lo sparo, partito dal fucile che l’oste imbracciava, fu la conseguenza accidentale della caduta del ristoratore provocata dallo strattonamento. Sentenza impugnata dalla Procura di Lodi, che aveva chiesto una condanna a tre anni di reclusione. Segue il processo, al fianco di Cattaneo, l’Unione Nazionale Vittime, che si occupa di tutela delle vittime di reati violenti e sta portando avanti una battaglia politica sulla legittima difesa. Andrea Gianni