REDAZIONE LODI

Pacchi regalo dalla Alao ai ricoverati

Volontari di ALAO consegnano 300 pacchi regalo ai ricoverati dell'Ospedale Maggiore di Lodi. Il Direttore Generale dell'ASST consegna una targa commemorativa e rinnova la convenzione per i prossimi 3 anni. Il Vescovo di Lodi consegna i pacchi ai ricoverati.

Pacchi regalo dalla Alao ai ricoverati

Diverse sorprese, ieri, all’ingresso del reparto di Oncologia dell’Ospedale Maggiore di Lodi. I volontari di Alao (Associazione lodigiana amici di oncologia) hanno portato 300 pacchi regalo per i ricoverati, consegnati al reparto di Oncologia ma che verranno consegnati anche ai reparti di Chirurgia, Medicina e Mac (macroattività ambulatoriale e complessa). Le sorprese non sono finite qui, infatti Carla Bertani, presidente di Alao, ha ricevuto dal direttore generale dell’Asst, Salvatore Gioia, una targa commemorativa, su cui si legge "alla associazione Alao, riconoscenza per i 30 anni di attività presso l’ospedale, e la sensibilità e generosità dimostrate verso i pazienti oncologi"; oltre a questo Salvatore Gioia ha consegnato il rinnovo della convenzione tra ospedale e Alao per i prossimi tre anni, che Carla Bertani ha firmato con commozione, evidenziando che "è un riconoscimento molto importante, a volte si lavora tanto e non si riceve nulla in cambio, questo ci fa sentire considerati e stimati". Alla consegna dei regali, erano presenti, tra gli altri, il primario del reparto Pietro Bisagni, la caposala Alessandra Laurano ed il vescovo di Lodi monsignor Maurizio Malvestiti. "Sono contento di esser stato coinvolto, si viene all’ospedale con la gioia e il dovere - ha affermato il vescovo –. Mi faccio un mea culpa per non venirci più spesso, noi uomini di chiesa dovremmo venirci frequentemente perché nel mandato di chi è venuto a Natale i malati sono al primo posto. A Natale bisogna fermare tutto, per ragionare su cosa è importante. Il mio è un augurio va a tutti i ricoverati e a coloro che lavorano in ospedale". In seguito, il vescovo ha consegnato i numerosi pacchi ai ricoverati.

Luca Pacchiarini