
Paolo Braida legge l'Angelus per Papa Francesco (2023, frame video Vatican News)
Lodi, 26 marzo 2025 – Papa Francesco lo ha elogiato per i discorsi che ha scritto per lui durante la lunga degenza in ospedale. In realtà non è la prima volta che Paolo Braida, 65 anni, milanese di nascita e lodigiano d’adozione, prende la parola per il Pontefice.
Nel novembre 2023 gli aveva prestato la voce per la lettura dell’Angelus, quando Francesco era impossibilitato a parlare affacciandosi dalla finestra in piazza San Pietro a causa di un malanno. Ma da tempo Braida fa parte della Segreteria di Stato Vaticana che "scrive” i discorsi del pontefice, fino a diventarne capo ufficio. È suo, dunque, il legame più stretto con Papa Francesco che gli aveva già tributato un importante riconoscimento pubblico in occasione della presentazione, ad Assisi, dell’enciclica Fratelli tutti: “Lui sorveglia tutto e per questo ho voluto che lui stesse presente qui oggi e mi portasse l’enciclica” aveva detto all’epoca il Pontefice.
Chi è
Paolo Luca Braida è nato a Milano il 19 luglio 1959, da padre emiliano e madre lombarda. Con i genitori, la sorella e il fratello vive l’infanzia a Milano, la preadolescenza a Mantova e nel 1973 giunge a Lodi.
Frequenta il Liceo classico Verri e si diploma nel 1978. Prosegue gli studi nella Facoltà di lettere e filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano laureandosi nel 1983 con una tesi su “Il tragico nel pensiero di H.U. von Balthasar”. Già da un anno era entrato nel Seminario diocesano di Lodi e nel 1987 viene ordinato presbitero. Svolge per quattro anni il ministero a Lodi, dopo di che viene inviato a servizio della Santa Sede in Vaticano, dove lavora tutt’ora nella Segreteria di Stato.
L’attività letteraria
Monsignor Paolo Braida vive a Santa Marta, la stessa residenza di Francesco, e in questo modo può avere colloqui frequenti con lui per avere indicazioni sugli interventi da preparare. Nel novembre 2024 ha pubblicato il libro ‘Colloqui con papà’ (ed. San Paolo). Nel 2021 aveva pubblicato, per la collana di poesie Coelum et Terra (editio minor) il volume ‘La nuova gravitazione’ dove con “lirismo francescano" evoca “lo spettacolo di una forza gravitazionale sprigionata da una nascita lontana nella stalla di Betlemme”, arricchito dalle incisioni con torchio a braccia di Guido Strazza tratte dal Giardino di Euclide (1988) e dagli acquerelli su carta di Alberonero tratti da Galassia (2016-2017).