MARIO BORRA
Cronaca

Maxi-parco solare, Triulza si ribella: “Deturpa il paesaggio, il Comune lo fermi”

Affilata assemblea dei residenti contro l’impianto previsto nella frazione di Codogno. Il sindaco: sì all’energia pulita, no al consumo di suolo

L'affollata assemblea al circolo Arci di Triulza

L'affollata assemblea al circolo Arci di Triulza

Codogno (Lodi) – Il muro di residenti della frazione Triulza che ha affollato gli spazi del circolo Arci fino all’ultimo centimetro quadrato testimonia la battaglia della piccola località codognese che, da ieri sera, ha cominciato un percorso di opposizione al maxi-parco solare.

Un progetto, presentato da una società di Milano il 23 dicembre, che mira ad occupare terreno agricolo tra capannoni del polo Mirandolina e case per 138.795 mila metri quadrati (circa 25 campi da calcio) con una potenza complessiva di 9.820,72 Kwp. Un intervento invasivo a livello paesaggistico contro cui il Comune ha già espresso le proprie perplessità ribadite anche ieri sera. Dopo la logistica, sul territorio del lodigiano sono arrivati i parchi fotovoltaici: attualmente vi sarebbero una ventina di richieste per l’intera provincia con altri imprenditori pronti a farsi avanti. Purtroppo la normativa non facilita l’opposizione ad insediamenti simili anche se il Comune ha già chiesto documentazione aggiuntiva al privato durante un recente incontro, pretendendo la relazione geologica, l’impatto elettromagnetico e la verifica delle temperature di quella che rischia di diventare un’isola di calore.

“Possiamo fermare la procedura? Ci sono margini di manovra?” le preoccupazioni manifestate dai presenti. Se l’iter passerà, il progetto prevede anche uno scavo largo 45 centimetri e lungo due chilometri e mezzo per collegare l’impianto alla rete elettrica. I cittadini hanno chiesto al Comune di spingersi fino al ricorso al Tar se fosse possibile mentre quasi sicuramente sarà promossa una raccolta di firme. Inoltre, si terrà un Consiglio comunale aperto.

“Non siamo contrari al fotovoltaico tout court – ha premesso il sindaco Francesco Passerini –. Anzi il nostro obiettivo è quello di favorire la transizione energetica aumentando l’attuale produzione di energia con fonti rinnovabili e ponendo le basi per la nascita della comunità energetica con impianti su coperture esistenti. Non siamo però favorevoli a installazioni che deturpano il paesaggio e producono criticità da un punto di vista ambientale e paesaggistico”.

Per il Comune, hanno spiegato gli amministratori presenti (c’erano anche gli assessori Giovanni Bolduri e Luigi Mori), “il principio fondamentale che inseriremo nel nostro Pgt in fase di revisione è la limitazione del consumo di suolo”. Questa tipologia di insediamenti “hanno un impatto negativo sul territorio sia perché riducono la permeabilità dei suoli sia per la generazione di elevate temperature con la creazione di zone di calore e conseguentemente di aumento di temperatura”.

È intervenuto anche Luca Canova, direttore della vicina oasi naturalistica Monticchie in territorio di Somaglia. “Siete i primi pronti a battagliare e questo è importante. Sul territorio lodigiano si è scatenato un inferno di richieste, una sorta di cascata di domande di insediamento sostanzialmente senza regole. Occorre ribadire a gran voce che queste cose non sono sostenibili”. Infine, Filippo Boffelli, agricoltore e figura storica della frazione, ha ribadito la sua contrarietà.