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Pazienti rimasti senza il medico: "Accuse ingiuste, fatto il massimo"

Non si è fatta attendere la replica dell’Asst alle dichiarazioni del sindaco di Comazzo che nel corso dell’assemblea pubblica...

I residenti nell’assemblea pubblica

I residenti nell’assemblea pubblica

Non si è fatta attendere la replica dell’Asst alle dichiarazioni del sindaco di Comazzo che nel corso dell’assemblea pubblica organizzata sabato mattina a palazzo Pertusati sul tema dell’assenza del medico di base e aperta a tutta la cittadinanza aveva parlato dell’Azienda sociosanitaria territoriale come di "un interlocutore sordo". Dall’Asst, fanno sapere di essere "stupiti ed amareggiati". "La direzione – chiariscono – si è infatti prodigata senza sosta nella ricerca di un sostituto del medico che da anni esercita nei Comuni di Merlino e Comazzo".

Il dottore in questione, nonché sindaco di Merlino, è Giovanni Fazzi, costretto ad un lungo periodo di sospensione dell’attività a causa di un malore accusato verso la fine di febbraio. Nel primo mese di convalescenza, i pazienti avevano potuto usufruire del servizio di medicina territoriale grazie alla dottoressa Loredana Maddinelli, sostituta temporanea del dottor Fazzi. La dottoressa ha potuto tuttavia sostituire il collega solo fino al 24 di marzo, in quanto, spiega l’Asst, "essendo in pensione, non ci sarebbe stato possibile prolungarle l’incarico". Le norme non permettono infatti la contrattualizzazione dei medici in pensione.

Era stato quindi attivato un Ambulatorio Medico Temporaneo, per il quale l’Azienda aveva richiesto un’autorizzazione speciale alla direzione generale welfare. "L’ambulatorio medico temporaneo è infatti attivabile solo nel caso in cui l’ambito risulti “carente“ e non per sostituire un medico titolare provvisoriamente assente". L’Asst aveva quindi trovato la disponibilità di 5 medici volontari, che hanno potuto garantire una copertura agli assistiti di Fazzi.

Attualmente, secondo quanto indicato dall’Asst, gli ambulatori sono aperti a Merlino (3 volte a settimana) e a Comazzo (2 volte a settimana). La carenza di medici di base che ha colpito il territorio di Comazzo, Merlino e Lavagna, non è un caso isolato ed unico. Anzi, come spiega l’Asst, "si tratta di un problema nazionale. Grazie al costante impegno dell’Asst e al proficuo lavoro con i sindaci del Lodigiano, fino a questo momento si è riusciti a limitare il più possibile il ricorso alla soluzione dell’Amt".

Sarà tuttavia presentata a fine aprile, nel prossimo Consiglio Comunale, una mozione promossa dal primo cittadino di Comazzo Marco Pavese, in accordo con la minoranza. L’approvazione di tale mozione conferirebbe a Pavese il mandato per interloquire in linea diretta con l’assessorato regionale al Welfare e con il ministero della Salute. In previsione c’è anche una raccolta di firme.

L.R.C.