MARIO BORRA
Cronaca

Peste suina, zona rossa istituita. Ats allarga la fascia di protezione

Dodici comuni del Lodigiano nel raggio di tre chilometri inseriti nell’area da monitorare, contano sedici allevamenti. Previste visite urgenti dei veterinari mentre è vietata la movimentazione dei suini e delle carni fresche

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Il dipartimento veterinario dell’Agenzia della tutela della salute ha emesso il provvedimento che istituisce le zone di protezione e di sorveglianza

Lodi – Incubo peste suina, arriva la zona rossa. Nella tarda sera di venerdì, il direttore della struttura sanità animale dell’Ats Città Metropolitana ha emesso un’ordinanza in cui si istituiscono le zone di protezione e di sorveglianza per cercare di contenere il più possibile i focolai scoppiati anche nel Lodigiano e localizzati a Vigarolo di Borghetto Lodigiao, Marudo e Sant’Angelo Lodigiano con il coinvolgimento totale di 5500 capi.

L’area di protezione si allarga per un raggio di tre chilometri dall’epicentro e comprende undici comuni, Borghetto, Borgo San Giovanni, Caselle Lurani, Castiraga Vidardo, Graffignana, Marudo, Salerano al Lambro, San Colombano al Lambro, Sant’Angelo Lodigiano, Valera Fratta, e Villanova Sillaro. Qui sono coinvonti sedici allevamenti ricadenti in Borghetto, Caselle Lurani, Castiraga, Graffignana. Marudo , Sant’Angelo e Villanova. e’ stato previsto un severo decalogo da rispettare.

Innanzitutto i distretti veterinari devono effettuare una visita presso gli stabilimenti interessati nel più breve tempo possibile e devono essere promosse indagini di laboratorio, mentre è vietata la movimentazione di capi dalla zona di protezione, quella di carni fresche, così come devono essere adottate misure di biosicurezza per chi entra ed esce dalle azienda colpite. Inoltre i veicoli e le attrezzature utilizzati per trasportare gli animali, carcasse, mangime, concime, liquami devono essere disinfettati con l’aggiunta di tutta una serie di altre disposizioni tra cui il divieto di organizzazione di fiere ed esposizioni.

Molto più ampia la zona di sorveglianza (con restrizioni leggermente minori ) che coinvolge 32 comuni per un totale di 62 allevamenti (non tutti ricadenti sui 32 comuni) per un raggio di dieci chilometri. Oltre a quelli già compresi nella zona di protezione sono: Brembio, Casaletto Lodigiano, Casalpusterlengo, Cavenago d’Adda, Cerro al Lambro, Cornegliano Laudense, Livraga, Lodi, Lodi Vecchio, Mairago, Massalengo, Montanaso Lombardo, Orio Litta, Ospedaletto Lodigiano, Ossago Lodigiano, Pieve Fissiraga, San Martino In Strada, San Zenone Al Lambro, Secugnago, Sordio, Tavazzano con Villavesco.